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Le priorità del Paese, il rischio di fermare la crescita: l’appello degli industriali italiani oggi a Roma

Durante l’assemblea pubblica di Confindustria, tenutasi questa mattina presso l’auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente Vincenzo Boccia è tornato a parlare delle priorità del sistema economico italiano: “Meno debito pubblico...

Durante l’assemblea pubblica di Confindustria, tenutasi questa mattina presso l’auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente Vincenzo Boccia è tornato a parlare delle priorità del sistema economico italiano: “Meno debito pubblico, riduzione del cuneo fiscale, detassazione e decontribuzione delle assunzioni dei giovani: se continuiamo a produrre più debito e più deficit non solo non aiutiamo né le nostre imprese né il Paese, ma tradiamo le giovani generazioni ostacolandone la realizzazione sociale e professionale.”

Di fronte a 5mila delegati intervenuti da tutte le Confindustria d’Italia, il numero uno di Viale dell’Astronomia ribadisce le parole chiave che aveva già espresso durante le assise generali tenutesi lo scorso 16 febbraio a Verona: “Lavoro e crescita: queste sono le basi su cui costruire quella società aperta ed inclusiva che sta alla base dell’ideologia di Confindustria. Senza lavoro non c’è crescita, dobbiamo riuscire a creare delle concrete opportunità di occupazione affinché i nostri ragazzi decidano di investire nella loro formazione professionale qui in Italia”.

Il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti si unisce a quanto detto da Boccia: “Le nostre sono proposte concrete, volte a raggiungere la nostra mission, ovvero la crescita della nostra economia, che può trovare realizzazione solo tramite la creazione di posti di lavoro” e sugli ultimi dati dell’export e degli investimenti privati dichiara “I numeri delle esportazioni italiane sono incoraggianti, si è registrato un +7% rispetto allo scorso anno, ed anche gli investimenti privati sono aumentati del +30%, segnale che ci stiamo avvicinando alla ripresa. Il salto decisivo può essere fatto solo attraverso l’azione congiunta delle imprese, dell’Europa e della politica italiana: le imprese devono accelerare il cambiamento ed essere in grado di rispondere alla domanda mondiale, l’Europa deve fungere da motore di crescita economica e la politica italiana deve creare le condizioni migliori per gli investimenti".

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