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Lanzi, dalle bretelle agli stivaletti "Beatles": quando il nastro elastico segna un'epoca

Pochi lo sanno, eppure, dietro alle calzature che hanno segnato un'epoca c'è anche un pizzico di Arezzo. Perché dagli anni Ottanta ad oggi, molti elastici degli stivaletti "Beatles" sono stati prodotti nell'Aretino, a Sansepolcro per la precisione...

Pochi lo sanno, eppure, dietro alle calzature che hanno segnato un'epoca c'è anche un pizzico di Arezzo. Perché dagli anni Ottanta ad oggi, molti elastici degli stivaletti "Beatles" sono stati prodotti nell'Aretino, a Sansepolcro per la precisione. E' nella zona industriale Fiumicello, infatti, che sorge il nastrificio Lanzi. Oggi arrivata alla sua seconda generazione, l'azienda ha visto la luce nel 1971: 45 anni di lavoro, nel quale la sapienza artigianale si è coniugata con le innovazioni tecnologiche portando a importanti risultati. Lanzi infatti è leader nel centro Italia per la produzione di elastico - in particolare l'apprezzatissimo E/3 - ed attualmente esporta circa il 50 per cento del prodotto realizzato.

"L'azienda - spiega il direttore commerciale Claudio Conti - nacque come una piccola impresa familiare: all'epoca venivano prodotti nastri elastici elastici per bretelle". Il boom economico aveva da pochi anni investito anche la realtà Aretina, erano nate le prime fabbriche di confezioni, alcune delle quali fecero la storia del settore. Il nastro elastico era un componente necessario e la produzione aveva uno sbocco nel mercato.

"Fu solo negli anni 80 però - spiega Conti - che iniziammo a produrre elastici per calzature". Ovvero il prodotto che attualmente continua ad essere il fiore all'occhiello dell'azienda. Galeotto, in questo caso, fu l'incontro con Soldini. Fu lui a proporre a Francesco Lanzi questa "variazione sul tema". I primi elastici per calzature andarono a completare i mocassini di Soldini. Poi arrivò anche l'epoca, ancora in auge, degli stivaletti. "In centro Italia - ricorda Conti - siamo stati i primi a produrre questi elastici". Di pari passo con l'aumento della produzione ci fu anche la realizzazione dell'attuale stabilimento in zona Fiumicello, dove adesso lavorano 20 persone. "In seguito a importanti investimenti, fortemente voluti dal proprietario Enzo Lanzi, ora la produzione è altamente tecnologica: abbiamo telai di ultima generazione che ci permettono di puntare tutto sulla qualità".

Ed è proprio la qualità la carta vincente che ha permesso a Lanzi di distinguersi nelle fiere nazionali e internazionali, vedi Milano, Parigi, Londra, New York, CIna, Messico e India, dedicatae ad accessori e componenti per calzature, pelletteria e abbigliamento alle quali l'azienda partecipa. Una qualità che ha attirato ben presto l'attenzione delle grandi marche. E così in Toscana, terrà dove la pelletteria è una tradizione, brand come Prada, Ferragamo, Gucci e D&G, hanno deciso di affidarsi a loro.

"Certo la crisi si è fatta sentire - spiega Conti - ma siamo riusciti a farvi fronte anche cercando nuovi mercati". Se è vero infatti che la domanda interna si è contratta, è altrettanto vero che ci sono paesi esteri nei quali la qualità della produzione ha fatto breccia. "E così se prima del 2009 il prodotto esportato era pari al 5-10 per cento, oggi siamo arrivati al 50 per cento". Mentre l'alta moda, che produce in quantità più limitate continua ad apprezzare i nastri elastici made in Arezzo.

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