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Economia San Giovanni Valdarno / Lung'Arno Guido Reni

Ivv spegne, di nuovo, i forni: "218mila euro di bollette in un mese, pronti allo stop"

L'industria vetraria valdarnese a distanza di tre mesi dalla riaccensione degli impianti è nuovamente in difficoltà a causa del caro bollette. Carresi: "Un paradosso, gli ordinativi sono aumentati del 35%"

“Siamo messi peggio che nei mesi passati”. L’amarezza è quella che Simone Carresi, presidente della cooperativa che gestisce l’Ivv, esprime riferendosi all’incremento fuori controllo dei prezzi dell’energia e al conseguente caro bollette. Una realtà così tanto pesante per la storica vetreria di San Giovanni Valdarno da rendere nuovamente impellente la necessità di chiudere temporaneamente i battenti e spegnere i forni. Soltanto nel mese di luglio la bolletta arrivata in Lungarno Guido Reni ammonta a 218mila euro. “Una cifra - prosegue Carresi - che per noi non è sostenibile. Stiamo parlando di costi quasi quadruplicati perché lo scorso anno, nello stesso periodo, abbiamo ricevuto un conto da 61.800 euro. È vero, la produzione è aumentata del 35% rispetto al 2021, ma questo non giustifica rincari di questa misura”.

Maggiorazioni così tanto onerose che, per i soci dell’Ivv, ogni singola attività prima di ricevere l’ok deve essere conteggiata e pianificata nel dettaglio. “Il consiglio di amministrazione - aggiunge Carresi - si riunirà nei prossimi giorni. Siamo costretti a pensare di spegnere i forni di nuovo come già avvenuto a fine inverno. In queste condizioni, fare un piano industriale di lungo periodo è impossibile. Così come è impensabile organizzare il lavoro. I dipendenti dell’Ivv, che sono anche soci della cooperativa, sono furiosi. Si rendono conto delle difficoltà ma allo stesso tempo sono esasperati. Alle istituzioni chiediamo non più vicinanza o solidarietà. Vorremmo che si adoperassero per trovare soluzioni concrete che aiutino non solo siti produttivi altamente energivori come il nostro ma, tutti. Qualsiasi imprenditore lo può confermare. Il caro bollette sta mettendo in ginocchio tutti”.

Rateizzazione delle fatture, sospensione delle bollette sono tra le opzioni che potrebbero aiutare la vetreria. “Ma, se il passato ci ha insegnato qualcosa - continua Carresi - siamo certi che tutto questo non si verificherà nel breve periodo. Stiamo cercando di portarci avanti con gli ordinativi per dare seguito alle richieste che ci arrivano, e che, fortunatamente, sono davvero numerose. Però una soluzione è necessaria”.

A metà febbraio è stato disposto il primo spegnimento dei macchinari i quali sono stati rimessi in funzione soltanto tre mesi fa. Allora come oggi, le spese da sostenere rendono impossibile proseguire con la produzione visto che, la Ivv dal 2018 si trova in concordato di continuità. Regime che rende indispensabile la generazione di reddito in quanto non è legalmente possibile lavorare a rimessa o attingere a risorse accumulate negli anni. “Come amministrazione - ha aggiunto la sindaca di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi - siamo molto preoccupati. Questa realtà produttiva rappresenta un punto fermo dell’economia locale è la nostra storia. Il futuro che si profila è davvero molto preoccupante. Ovviamente metteremo in atto ogni attività possibile per dare sostegno all’Ivv e, come prima cosa, ci appelliamo anche noi alle istituzioni e al governo affinché possano intervenire per dare sostegno concreto a realtà come l’Industria vetraria valdarnese. Il paradosso è che poi lo stato di salute dei conti e degli ordinativi è eccellente. L’Ivv ha saputo superare molte difficoltà. Non vorremmo che questa condizione diventasse una condizione insormontabile”.

Al momento l’azienda non può fare altro che adoperarsi per attivare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e rimboccarsi le maniche per evadere ogni ordine arretrato. “Il resto lo vedremo - conclude Carresi - Pensiamo che a metà settembre, o più tardi ad inizio ottobre, spegneremo i forni. Certo, così è davvero pesante ma noi non molliamo”.

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