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Coronavirus e produzione industriale: il crollo nell'Aretino. Irpet: "Volumi dimezzati"

I dati raccolti da Irpet parlano chiaro e mostrano un manifatturiero che, a dir poco, arranca. Le cifre sono relative al mese di aprile, quando ancora il lockdown era in vigore, ma sono una chiara premessa di quanto le imprese toscane si debbano dare da fare adesso per far fronte ad una situazione a dir poco incresciosa

Era un dato atteso, già prospettato dagli economisti. Ma leggerlo nero su bianco appare davvero drammatico. "Mentre un mese fa lamentavamo la scomparsa di un terzo della produzione del settore manifatturiero - spiega l'istituto regionale per la programmazione economica, Irpet - in quest’ultimo bollettino siamo costretti a raccontare il dimezzamento dei volumi prodotti dall’industria regionale. Era un dato che in parte ci si poteva attendere. Ciononostante, calcolare una caduta che nella storia del nostro paese non si è mai vista non può che destare preoccupazione, se non accompagnato da una successiva ripresa che sia rapida e vigorosa".

I dati raccolti da Irpet parlano chiaro e mostrano un manifatturiero che, a dir poco, arranca. Le cifre sono relative al mese di aprile, quando ancora il lockdown era ancora in corso, ma sono una chiara premessa di quanto le imprese toscane si debbano dare da fare adesso per far fronte ad una situazione incresciosa. Stando all'analisi di Irpet, la provincia che ha sofferto di più è stata Prato, "con una flessione della produzione industriale complessiva che calcoliamo in un -60,0% rispetto al mese di aprile di un anno prima". Arezzo la segue a ruota in questo record negativo:  "In questo ultimo mese  - spiega infatti nel suo "osservatorio" Irpet - la provincia che maggiormente si avvicina a questi risultati è Arezzo che addirittura considerando solo il mese di aprile fa anche peggio (-60,5%). Se consideriamo anche i due mesi precedenti la provincia aretina manca di un 33,9% di produzione industriale rispetto allo stesso periodo di un anno prima".

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Anche le altre province toscane vedono il proprio settore industriale in estrema difficoltà. Risultati molto negativi arrivano anche dalle performance di  Pisa e Firenze. "In quest’ultimo caso si registra una flessione del 53,2% su base mensile (-30,7% su base trimestrale), mentre nel caso pisano si è stimata una caduta del 54,1% (e del 30,8% nei tre mesi)". Preoccupa molto il dato di Massa Carrara, quello di Pistoia che però ad aprile contiene il crollo in un -49,1%.

Le aree meno colpite sembrano essere quelle di Lucca (-33,1% nel mese), Livorno (-33,8%) e Siena (-38,1%). Infine il dato industriale meno sfavorevole risulta quello di Grosseto che "riesce a mantenere la contrazione in un -27,6% nel mese di aprile".

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