rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Diversificazione, ambiente, formazione. Grazzini racconta Estra e il suo ruolo 'aretino'

C'è attesa per l'assemblea dopo che quella della settimana scorsa è saltata per la mancanza del rappresentante Coingas

Il primo affaccio sull'assemblea è ancora da fare, ma Giovanni Grazzini è a tutti gli effetti membro del consiglio di amministrazione di Estra. Pochi giorni fa ha dovuto rimandare l'incontro con i soci che compongono la multitutility dell'energia proprio perché l'assemblea non si è potuta tenere. E' mancata all'appello infatti la presenza del delegato di Coingas Franco Scortecci. Qualche giorno per sistemare il mal di pancia e nuova assemblea convocata. Per Grazzini intanto è il momento di fare un primo punto.

Come è andato il primo approccio in Estra?

"Sono soddisfatto perché mi sono sentito ben accolto e ho anche percepito che questo non fosse una cortesia formale di facciata, c’è stato coinvolgimento e anche apprezzamento per il currilum profressionale portato. Questo lo guidico di buon auspicio, oltre ai membri del cda ho già conosciuto i manager della società."

Qual'è il suo compito in Estra?

"Un consigliere di amministrrazione deve mantenere una sana e prudente gestione per l’azienda, ma vista l’anima e la composizione di Estra è fondamentale mantenere il collegamento con il territorio e con le sue esigenze, in termini di qualità del servizio, di rappresentanza, di ricadute degli investimenti e di partecipazione alla vita della provincia. A me in particolare piacerebbe sviluppare anche la parte della formazione dei giovani tencici che possono trovare in Estra un futuro e di cui Estra stessa può avere bisogno."

Recentemente abbiamo osservato il completamento dell'acquisizione di Bisenzio Ambiente. Che significa?

"È il completamento di un ciclo aziendale dei rifiuti, c’è già, grazie alle partecipazioni di Estra, la fase dello stoccaggio, adesso con questa acquisizione abbiamo anche lo smaltimento di fanghi, un’attività che potrebbe essere svolta nel territorio aretino. Averne il controllo e la gestione soprattutto in una struttura pubblica significa avere la sicurezza di flussi di mercato sempre più attenzionati dalle mafie."

Estra sta facendo diversificazione dei settori in cui è impegnata?

"Con la decarbonizzazione si deve pensare a una strategia di gruppo che permetta di avere uno sguardo all’ambiente e alle telecomunicazioni e poi c'è il tema multiutility Toscana. Quindi questa è la direzione dove sta andando il mercato, c’è nesessità di strategie alternative, di investimenti nelle energie rinnovabili, nello sviluppo aziendale alla luce delle tendenze in campo ambientale ed economico. In futuro ci sarà anche il settore dell’idrogeno. Coingas ci sta lavorando ed è una cosa molto interessante, Arezzo può diventare un polo di ricerca, per questo lo appoggio."

A proposito, come si approccia Estra alla Multiutility Toscana? Un socio ne è già parte

"Sì, Consiag di Prato è coinvolta in questa fase iniziale. Diciamo che il livello di decisione è quello politico dei territori coinvolti. Credo che adesso di debba capire la iflosofia, gli obiettivi, il ruolo del pubblico, la rappresentanza dei territori, la qualità del servizio. Se ci sarà una regolazione molto approfondita come nell’acqua potrà funzionare. C’è un esigenza di mercato, però al primo posto ci devono essere i cittadini della Toscana non altri interessi. Questo fa la bontà di un progetto. Resta il fatto che comunque non sta a Estra la decisione in questa fase."

Come sta Estra in base al suo ultimo bilancio?

"Direi bene, ha 800mila clienti tra gas e luce, eroga 602milioni di metri cubi di gas ogni anno, rappresentiamo lo 0,8% di quanto ne circola in Italia, l'utile è di 28,6 milioni di euro, il patrimonio netto di gruppo di 413millioni, l'indebitamento finanziario netto da 291 milioni del 2020 è passato a 240,1 del 2021, la vendita di gas e luce rappresenta l’88% dei ricavi totali e questo mette in evidenza che la diversificazione deve ancora dare i suoi frutti nei prossimi periodi. Inoltre è stato tutto piazzato il prestito obbligazionario di 80milioni di euro."

Quale proposta porterà nel cda di Estra?

"Ne ho in mente una ben chiara, quella di diventare azienda benefit, cioé mettere nello statuto, accanto alla finalità profit anche una sociale, dandosi un obiettivo e così la società si impegna nel tempo a portarlo avanti. Un obiettivo di sostenibilità ambientale ad esempio, che porti a un salto reputazionale. La dicitura infatti è previsto che sia inserita nella ragione sociale, basta scegliere un progetto. Nel territorio aretino si è mossa in questo solco Aboca ad esempio, un'azione che non ha costi."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diversificazione, ambiente, formazione. Grazzini racconta Estra e il suo ruolo 'aretino'

ArezzoNotizie è in caricamento