Imprenditoria femminile. Un quarto delle aziende aretine è guidato da una donna: i dati
Quasi un quarto del sistema imprenditoriale aretino è costituito da aziende guidate da donne. Sono in tutto 9008 le attività che nel 2015 si sono iscritte al Registro delle Imprese e che vedono al timone una donna. Sempre più signore dunque...
Quasi un quarto del sistema imprenditoriale aretino è costituito da aziende guidate da donne.
Sono in tutto 9008 le attività che nel 2015 si sono iscritte al Registro delle Imprese e che vedono al timone una donna. Sempre più signore dunque, scelgono di scendere in campo e dare seguito ai propri progetti imprenditoriali e creare un'impresa tutta loro. E' soprattutto il settore del commercio, con le sue 2216 attività, il comparto dove le quote rosa scelgono di investire. Segue a ruota anche il settore dell'agricoltura dove negli ultimi anni anche il territorio aretino ha assistito ad un vero e proprio boom di presenze di imprenditoria femminile. In linea con il trend nazionale, la provincia assiste ad una crescita costante delle donne imprenditrici. Principalmente si tratta di imprese individuali (5823 unità) ma aumentano sensibilmente anche le società di capitale (dalle 1561 del 2014 si passa a 1636).


Ad Arezzo, sulla base dei dati del Registro delle Imprese a fine 2015, l'imprenditoria feminile dimostra una vitalità superiore a quella del complesso delle imprese. Le imprese femminili aretine crescono infatti nell'arco del 2015 dello 0,7% al netto delle cancellazioni d'ufficio, contro lo 0,4% registrato dall'imprenditoria in cui le donne non sono la maggioranza.
A fine anno le aziende in rosa hanno raggiunto quota 9.008 unità arrivando a rappresentare quasi un quarto (23,7%) del sistema imprenditoriale provinciale, mettendo in evidenza un peso specifico più elevato di quanto riscontrabile a livello regionale (22,9%) e nazionale (21,7%).
Nelle imprese femminili aretine la presenza delle donne è non solo maggioritaria ma in quattro imprese su cinque è addirittura esclusiva (80,8%).
La crescita osservata nella provincia di Arezzo è comunque inferiore a quella riscontrata nel resto dei territori della Toscana, fatta eccezione per Siena (0,7%). Le province in cui le imprese di donne crescono maggiormente sono quelle di Grosseto (+2,8%), Prato (+2,6%) e Firenze (+2,1%).

Le imprese individuali femminili rappresentano il 28,3% del totale delle imprese individuali e sono la forma giuridica con il peso più elevato. Di seguito troviamo le società di persone e dalle cooperative (19,3%), le società di capitale (17,4%) e le altre forme (17,1%). Le società di capitali comunque sono la forma giuridica più dinamica evidenziando una crescita del 4,8% rispetto al 2014. Di poco inferiore quella delle altre forme (+4,3%), in parte facilitate anche dalla numerosità più ridotta. In flessione invece sia le società di persone (-1,1%) che le imprese individuali (-0,1%). A livello di settori di attività economica il commercio, con 2.216 imprese femminili, è il comparto con la presenza più numerosa di imprese femminili e rappresenta da solo quasi un quarto (24,6%) delle imprese “rosa”. Le imprese commerciali di donne rappresentano a loro volta oltre un quarto (25,8%) di quelle operanti nel settore.

Il secondo settore in termini numerici è l'agricoltura, con 1.838 imprese di donne che costituiscono oltre un quinto del totale delle imprese femminili (20,4%). Il peso che queste hanno all'interno del settore cresce però ad un importante 30,5% (quasi una su tre). Segue poi il manifatturiero (1.176 imprese femminili, 13,1% del totale, 21,3% del totale delle imprese di settore) ed il variegato aggregato dei servizi.
Fra le imprese femminili, le imprese giovanili sono 1.085 e rappresentano una quota più elevata di quella riscontrabile fra le imprese non femminili: 12% del totale per le prime e 8,6% per le seconde.I settori in cui la presenza delle imprese giovanili “in rosa” è più accentuata sono: il commercio (289 imprese), le altre attività di servizi (156 imprese), il manifatturiero (133 imprese) e le attività di alloggio e ristorazione (125 imprese).
Anche se a livello complessivo le imprese femminili di giovani sono rimaste le stesse nel corso del 2015, nei singoli settori ci sono state evoluzioni piuttosto differenziate: agli incrementi di rilievo dei servizi di alloggio e ristorazione (+11,6%), dell'agricoltura (+10,3%) e del commercio (+5,5%) fanno da contrappeso le flessioni del manifatturiero e degli altri servizi (entrambi -6,3%) e delle costruzioni (-3,8%).Le imprese femminili “straniere”, cioè quelle in cui è maggioritaria sia la presenza femminile che quella di soggetti nati all'estero, sono 987 a fine 2015 e rappresentano l'11% delle imprese femminili, una quota più alta di quella delle imprese straniere non femminili sul totale delle non femminili (9,8%).
I settori in cui la presenza delle imprese femminili straniere è più accentuata sono: il commercio (257 imprese), le altre attività di servizi (186 imprese), il manifatturiero (178 imprese) e le attività di alloggio e ristorazione (104 imprese). Nel corso del 2015 le imprese femminili straniere sono cresciute di 63 unità con un incremento del 6,8% cui hanno contribuito un po' tutte le articolazioni settoriali con la sola eccezione del manifatturiero (-2,2%).Infine le imprese femminili artigiane sono in provincia di Arezzo 1.997 e rappresentano il 19% del totale delle imrpese artigiane presenti in provincia (10.446). Rispetto alla fine del 2014 si sono ridotte in termini percentuali dell'1,3%. A livello settoriale operano prevalentemente nel manifatturiero (813 imprese) e nei servizi alla persona (814 imprese).