Il Decreto dignità infiamma il dibattito tra industriali: "Costretti a lasciare giovani aretini senza lavoro"
La stima Inps di 8mila contratti di lavoro che non potranno essere rinnovati a seguito del Decreto dignità è stata corretta al rialzo dal Centro studi di Confindustria ("effetti peggiori") e ha provocato la reazione del ministro del Lavoro e vice...
La stima Inps di 8mila contratti di lavoro che non potranno essere rinnovati a seguito del Decreto dignità è stata corretta al rialzo dal Centro studi di Confindustria ("effetti peggiori") e ha provocato la reazione del ministro del Lavoro e vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio che ha rigettato la tesi ("terrorismo psicologico"). Nell'assise di ieri della delegazione aretina di Confindustria Toscana Sud, ad Arezzo Fiere e Congressi, il tema caldissimo dei possibili effetti negativi del Decreto ha tenuto banco tra gli industriali.
L'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, ospite dell'Associazione, ha detto: "Quando eravamo al Governo erano cresciuti i contratti a tempo indeterminato. Quale è la ricetta? Renderli più convenienti, non rendere meno convenienti quelli a tempo determinato. Non si fa crescita per decreto, ma si può fare decrescita per decreto. Per favorire l'occupazione, bisogna favorire la crescita e di conseguenza la giustizia sociale. La crescita invece è fuori dall'agenda di questo paese. Più investimenti, più occupazione, più consumi: è una strada complicata, ma le scorciatoie portano in un burrone".
A rincarare la dose ci ha pensato il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti: "Fino a poco tempo fa le cose stavano andando bene, ma ora non siamo più concentrati sul creare nuovi posti di lavoro. In questo modo stiamo solo creando problemi ai contratti a termine e a porre limiti a chi dovrebbe investire in Italia. E invece servirebbero incentivi e investimenti. In particolare sulle infrastrutture nel nostro territorio".
Purtroppo è così - chiosa Fabrizio Bernini, presidente di delegazione di Arezzo dell'Associazione Industriali Toscana meridionale -, il Decreto dignità rischia di far diminuire, anziché aumentare, l'occupazione: personalmente in azienda ho persone a scadenza di contratto e non si sa bene cosa fare per poterle tene. E poi, non si possono fare misure retroattive. Si spera in alcune modifiche al decreto, perché così non è accettabile. Infine, la giustificazione sui contratti non ha ragione d'esistere perché porta soltanto a un contenzioso. E invece in Italia avremmo bisogno di snellire, non di complicare.
@MattiaCialini