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I vertici di Ubi ad Arezzo: primo faccia a faccia con i lavoratori

Sono arrivati presto in via Calamandrei, per il primo confronto. Il primo faccia a faccia. Il vicedirettore generale vicario di Ubi Banca, Elviro Sonnino e il responsabile delle relazioni sindacali Mario Giuseppe Napoli, oggi incontrano una parte...

Sono arrivati presto in via Calamandrei, per il primo confronto. Il primo faccia a faccia.

Il vicedirettore generale vicario di Ubi Banca, Elviro Sonnino e il responsabile delle relazioni sindacali Mario Giuseppe Napoli, oggi incontrano una parte degli impiegati della Nuova Banca Etruria.

Come annunciato negli scorsi giorni, oggi nella sede direzionale di via Calamandrei, si svolge il primo vero contatto diretto tra i futuri nuovi proprietari dell'istituto di credito aretino e i dipendenti. In tutto quasi cento tra impiegati, dirigenti e rappresentanti dei lavoratori avranno modo di conoscere in prima persona il volto di coloro che hanno voluto acquisire la banca.

In questa sede è possibile che vengano affrontate anche tematiche specifiche riguardanti il processo di fusione delle tre good bank all'interno di Ubi la quale, dal canto suo, ha già avviato in altri contesti il procedimento per la creazione di banca unica. Un percorso che forse potrebbe portare anche ad un cambio di nome e marchio per la Nuova Etruria e le sue sorelle. La decisione, stando alle previsioni degli esperti, potrebbe arrivare in primavera in concomitanza con il closing e con l'assemblea dei soci di Ubi che dovrà varare l'aumento di capitale - stimato a 400 milioni di euro - per l'Etruria, Marche e Carichieti.

Ma oggi è anche il giorno in cui i sindacati nazionali si incontreranno con il presidente delle quattro banche-ponte Roberto Nicastro, occasione questa per ufficializzare la vendita a Ubi e probabilmente per ufficializzare l’interesse di Banca Popolare Emilia Romagna per CariFerrara.

In questo frangente all'ordine del giorno ci saranno anche le modalità di passaggio alla nuova proprietà e anche le ricadute occupazionali ed eventuali esuberi.

Al momento è doveroso ricordare che Ubi non ha presentato alcun piano industriale ma si è limitata a parlare di riduzione degli oneri operativi sul perimetro di Banca Marche, Etruria e Carichieti del 30% nel 2020 rispetto al 2015, grazie a una “razionalizzazione della forza lavoro, con modalità da concordarsi con le organizzazioni sindacali”.

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