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Fusione Banca Etruria-Ubi, Fabi: "Un nuovo inizio, allontanato rischio esternalizzazioni"

Proprio in vista dell'imminente fusione in Ubi Banca - e lunedì 27 sarà il primo giorno della nuova realtà - si è riunito ad Arezzo l'organo di coordinamento BancaEtruria della Fabi - Federazione Autonoma Bancari Italiani, il primo sindacato di...

Proprio in vista dell'imminente fusione in Ubi Banca - e lunedì 27 sarà il primo giorno della nuova realtà - si è riunito ad Arezzo l'organo di coordinamento BancaEtruria della Fabi - Federazione Autonoma Bancari Italiani, il primo sindacato di settore in Italia e anche nel Gruppo Ubi.

E' stata l'occasione per fare il punto della situazione, per analizzare l'andamento delle assemblee dei lavoratori sull'accordo firmato a Bergamo il 26 di ottobre (quello sulla revisione del Piano industriale), nonché la sua applicazione in merito ai prepensionamenti e alle altre misure per ridurre il costo del lavoro. Particolare attenzione è stata posta al passaggio di circa cento dipendenti BancaEtruria a UBIS - Ubi Sistemi e Servizi, alla mole dei trasferimenti in atto e alle lavorazioni che - sotto varie forme - resteranno nella nostra città. Ugualmente importante sarà l'attenzione della Fabi , nell'immediato futuro, ai lavoratori di Etruria Informatica, da poco entrata nella proprietà di Ubis al 100%. Da valutare con la dovuta attenzione sarà l'impatto a Firenze delle filiali provenienti dalla storica e prestigiosa Banca Federico del Vecchio.

La FABI BancaEtruria ha sviscerato poi le complesse problematiche che stanno investendo tutti i territori e le varie realtà lavorative.

Guardando avanti, l'estensione del Contratto integrativo di Ubi/Ubis, la cui armonizzazione alle tre banche acquisite e alle società prodotto è prevista per fine gennaio, sarà uno dei prossimi fronti caldi.

Insomma, pur con la soddisfazione per aver firmato a fine ottobre un accordo quadro che dà pari dignità a tutti i dipendenti del Gruppo Ubi (circa 22.500), che disciplina le materie più sensibili, che pone ottime basi per accordi futuri e che ha allontanato il rischio delle esternalizzazioni, molto c'è ancora da fare in una realtà bancaria nuova, molto grande (circa quindici volte la nostra BancaEtruria) e in evoluzione.

Non è mancata una doverosa riflessione sulla triste vicenda delle obbligazioni subordinate, vicenda per la quale sono in corso i processi ad alcuni colleghi.

Avendolo fatto svariate volte, non è questa l'occasione per soffermarci ancora su tutto quello che è capitato di brutto, loro malgrado, ai lavoratori di BancaEtruria, ma possiamo affermare con certezza che avranno tutti modo di dimostrare alla nuova proprietà il loro valore e l'alto livello professionale.

Infine, siamo certi che la storia della nostra banca non si concluderà alla fine di questa settimana, ma che invece continuerà nella nuova realtà grazie ai sui territori, ai suoi clienti e a suoi dipendenti, come in passato è proseguita in BancaEtruria - a partire dalla Mutua Popolare Aretina - la storia di altre realtà bancarie locali.
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