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Economia

Fornaio aretino a Piazza Pulita: "Non riesco a trovare persone disposte a lavorare"

Le telecamere di Piazza Pulita hanno ripreso i colloqui di lavoro per un posto da fornaio nell'Aretino. Il primo giorno su dieci candidati se ne è presentato uno solo. E anche tra i giovani che affollano i centri per l'impiego non c'è molta voglia di tirarsi su le maniche“

È vero che ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare? E che a volte gli imprenditori non sanno più a che santo votarsi per trovare un dipendente? Per scoprirlo la giornalista Chiara Proietti D'Ambra, inviata di Piazza Pulita (La7), è andata nell’Aretino, dove Alessandro Canu, titolare di un panificio-pasticceria, è alla ricerca disperata di un fornaio. Contratto da 40 ore settimanali, 7 ore al giorno, un giorno di riposo a settimana. Ma trovate la figura adatta non è facile. Quello del fornaio è un lavoro faticoso, che richiede sacrifici e levatacce. "Io non vedo in giro gente che si strappa i capelli perché è a casa", dice Canu, che ha 18 dipendenti i cui stipendi variano dai 1000 a 1400 euro al mese.

"Nel mio settore il problema è il sabato e la domenica, per quanto riguarda i camerieri, e la notte per i fornai e i pasticceri. La voglia di lavorare magari c’è anche - osserva - ma a quale condizione? A condizione di avere una scrivania e una poltrona". Di curriculum ne arrivano tanti, ma al momento di fare i colloqui "ti cascano i pantaloni".  

Le telecamere di La7 riprendono il momento fatidico della selezione dei candidati. Il primo giorno su dieci persone in lista si presenta solo una ragazza che però lavora già come commessa. Quando va via, la giornalista prova a chiamare al telefono gli aspiranti panettieri che hanno dato buca. Le scuse sono le più svariate: "Mi si è rotto un tubo a casa!"; "ho l’auto dal meccanico". Anche il secondo giorno di colloqui non inizia nel migliore dei modi: "Pensavo che il posto di lavoro fosse ad Arezzo", dice un candidato. Dopo aver saputo che si lavora di notte, l’aspirante fornaio mostra qualche perplessità: "Devo metabolizzare un po’ questa cosa, ci dormo sopra". La donna che entra dopo di lui è più diretta: "In un forno non me la sento di lavorare", ammette.

Dopo un altro colloquio interlocutorio, finalmente il titolare trova una persona che potrebbe fare al caso suo. Si tratta di una mamma di 47 anni. Lavora in mensa, ma lo stipendio da 500 euro non le basta per tirare avanti. Ciò che racconta però non è proprio confortante: "Non è che faccio la furbata di tenermi 500 euro per fregare 250 euro dallo Stato (con il reddito di cittadinanza, ndr). Ci sono altre mie amiche in mensa che vogliono far questo", ovvero continuare a svolgere un lavoro part-time, tanto con il sussidio da 780 euro a fine mese in qualche modo ci si arriva. 

Si lavora di notte? "No grazie, sono un tipo da ufficio"

L’inviata di La7 decide di andare a vedere che aria tira in un centro per l’impiego di Arezzo. Mamma e figlia cercano lavoro? Nessun problema, c’è un posto da fornaio. Lo accettereste? La mamma non ha dubbi: "Io sì, a me potrebbe andare bene", dice senza indugi. La ragazza è più titubante: "Va bene". Ma poi ammette: "Non so se potrei esser portata o no". È la volta di un’altra giovane disoccupata. Un lavoro da fornaio, con la sveglia alle 3 del mattino lo accetterebbe? La riposta è lapidaria: "Non credo di essere il vostro tipo, sono più un tipo da ufficio". Un altro ragazzo dice che dopo aver fatto "quattro mesi di stagione" vorrebbe prendersene almeno uno e mezzo "di relax".

L’inviata si sposta nei luoghi della movida. Di giovani disposti a lavorare da fornai non se ne vedono. In compenso fuori da un locale c’è la ressa per Fabrizio Corona. "A quest’ora c’è gente che sta già per sfornare il pane, e voi siete qui ad aspettare Corona?". "Se possiamo trovare qualcosa di meglio, ci orientiamo su qualcosa di meglio", dice una di loro. Poi esce l’ex paparazzo e la folla esplode in un tripudio. 

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