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Fase 3 e ripartenza. Tanti: "Niente tessera del pane ma aiuto economico ai piccoli imprenditori"

Il patto d'onore Arezzo per Arezzo prevede la possibilità di accedere a fondi da 300 fino a 1.500.

Un bonus ripartenza che potrà essere richiesto da tutti quei piccoli e piccolissimi imprenditori che con l'emergenza Covid si sono trovati in situazioni di forte difficoltà. Sia chiama "Arezzo per Arezzo” ed è il progetto con il quale l'amministrazione comunale fornirà sostegno economico a coloro che, avendone i requisiti, ne faranno richiesta. 150mila euro complessivi che verranno erogati direttamente sul conto corrente del richiedente da un minimo di 300 fino a un massimo di 1.500 euro.

"L'obiettivo - spiega l'assessore alle politiche sociali e sanità, Lucia Tanti - è quello di dare supporto concreto alle fasce di popolazione maggiormente colpite dall'emergenza Covid. È una misura straordinaria dedicata a tutte quelle piccole realtà imprenditoriali, partite iva, lavoratori atipici, che hanno dovuto smettere di lavorare e, conseguentemente, anche di guadagnare. Questo progetto è per loro perché crediamo che l'inclusione sociale passi attraverso il lavoro, ed è dovere di un'amministrazione adoperarsi per questo".

L'intervento mira, secondo l'assessore Tanti, a ridefinire il tessuto sociale locale "Meno assistenziale e più vocato alla ripartenza con aiuti concreti per chi intende darsi da fare per crearsi una propria stabilità economica. È evidente, quella fascia di popolazione che ha problematiche profonde come tossicodipendenza o ludopatia, dovrà poter contare sempre su un sistema assistenziale forte. Ma per gli altri, coloro che si trovano momentaneamente in difficoltà, servono delle iniziative specifiche. Il progetto era stato delineato il 7 maggio scorso quando, insieme al sindaco Alessandro Ghinelli e all'assessore Tiziana Nisini, avevamo convocato la seconda cabina di regia dedicata al Piano straordinario per la coesione sociale. In quella occasione era stato messo nero su bianco il bisogno di un cambiamento forte di metodo e approccio, fondati sulla necessità di interventi diretti per chi faceva fatica a ripartire dopo il lockdown. Persone che mai avrebbero pensato di trovarsi nel disagio sociale. Persone sconosciute ai servizi sociali che chiedono una spinta per ripartire e che hanno diritto ad un atto di fiducia e non a percorsi burocratici".

Il progetto non prevede né un bando, né un avviso pubblico, "né tantomeno la erogazione di una “tessera del pane”, ma soldi veri e liquidi - da un minino di 300 euro ad un massimo di 1500 - che si potranno richiedere attraverso un colloquio con i servizi sociali che, insieme a Misericordia, Croce Rossa, Croce Bianca, Caritas e Arezzo Casa, stabiliranno l'intervento diretto".

Complessivamente il fondo, che avrà durata fino al 31 dicembre, prevede una disponibilità di 150mila euro complessivi, ovvero 25mila euro mensili utili ad  avviare la fase 2. Tra i soggetti che fanno parte della task force del patto d’onore “Arezzo per Arezzo” ci sono: Comune, Misericordia, Croce Rossa, Croce Bianca, Caritas, Arezzo Casa. 

Facendo un paio di calcoli, durante l’emergenza Covid il comune di Arezzo ha investito circa un milione di euro per mitigare gli effetti dell'epidemia in ambito di assistenza alle famiglie, rette scolastiche e iniziative educative.

"Sono state azzerate le rette di nidi e scuole per l’infanzia con un totale di 470mila euro non riscosse dal Comune - spiega ancora l'assessore - 333mila sono gli euro investiti per riaprire i nidi e scuole infanzia comunali, 150mila euro sono stati destinati ai campi estivi mentre 80mila a ristoro  per le scuole paritarie. A queste cifre si aggiunge quella inerente il patto "Arezzo per Arezzo" che verrà erogata nelle prossime settimane e per la quale sono già arrivate anche alcune richieste".

Come richiedere il contributo

Nelle prossime settimane il Comune di Arezzo attivierà una linea dedicata proprio a questo genere di domande. In attesa, il numero da contattare è 0575/377281risponderà l'area inclusione che prenderà in carico le necessità del richiedente e fisserà un appuntamento per un colloquio dopo il quale, se vi saranno le condizioni, potranno essere erogati i fondi necessari.

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