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Flash mob dentro Banca Etruria, Fisac Cgil: "Non va puntato il dito contro tutti i lavoratori"

Una lettera aperta inviata a Letizia Giorgianni, presidente del gruppo Vittime Salva-banche, protagonista ieri di un flash mob all'interno di Banca Etruria. E' stata inviata dalle Segreterie degli organismi sindacali aziendali Fisac Cgil dei...

Una lettera aperta inviata a Letizia Giorgianni, presidente del gruppo Vittime Salva-banche, protagonista ieri di un flash mob all'interno di Banca Etruria. E' stata inviata dalle Segreterie degli organismi sindacali aziendali Fisac Cgil dei gruppi Nuova Banca delle Marche – Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio - Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara – Nuova Cassa di Risparmio di Chieti. Di seguito il testo.

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Gent. le presidente,

seguiamo quotidianamente le iniziative della Sua e delle altre Associazioni a tutela dei risparmiatori delle quattro banche poste in risoluzione il 22 novembre 2015.

Potrà constatare quale è la posizione della FISAC/CGIL dagli atti, che sono a Sua disposizione.

( In sintesi )

Ristoro integrale per gli obbligazionisti subordinati non professionali e non istituzionali, senza trascurare la situazione dei piccoli azionisti, eventualmente anche riconoscendo loro la facoltà di sottoscrivere azioni di nuova emissione.

In particolare, abbiamo più volte proposto:

Crediti in sofferenza. Revisione del valore stabilito nell’ambito dei provvedimenti di risoluzione del 22 novembre 2015 (appena il 17,6% del nominale contro il 40% medio di valutazione);

vincolo all’utilizzo a favore dei risparmiatori delle plus valenze derivanti dalla gestione dei crediti in sofferenza (profitti che verranno riversati nel Fondo di risoluzione gestito dalla Banca d’Italia e finanziato dal sistema bancario) e, ove necessario, dalla cessione sul mercato delle nuove banche.

Ci è parso ingiusto nei riguardi degli addetti agli sportelli, i quali da mesi lavorano in condizioni di grande disagio, leggere in data odierna sulla stampa e sul portale della Sua Associazione che “...La reazione degli impiegati dell’istituto di Arezzo è stata di indifferenza totale e indisponibilità all’ascolto, continuando come se nulla fosse a svolgere il loro lavoro allo sportello, affrettandosi solamente a chiamare la sicurezza che intervenuta...".

Per i dipendenti bancari la tutela del risparmio è alle fondamenta della sana e prudente gestione delle banche.

Lavoro, risparmio e territorio sono strettamente intrecciati anche nell’attività sindacale ( ndr.: di tutte le Organizzazioni sindacali del settore ).

Se i dipendenti delle 4 banche avessero avuto accesso alle istituzioni, alle autorità di vigilanza ecc. avrebbero anche chiarito - meglio di chiunque altro - il valore che annettono alle relazioni di fiducia con la clientela.

Per questo non condividiamo dichiarazioni e iniziative che di fatto mettono indistintamente sotto accusa tutti i lavoratori, senza distinguere ruoli e responsabilità; cause ed effetti.

Non ci nascondiamo dietro gli ordini calati dall’alto, pure denunziando da anni le “pressioni commerciali" sugli addetti.

Vanno accertate le effettive responsabilità, grado e natura delle stesse.

Gli impiegati dell’istituto di Arezzo non sono indifferenti né indisponibili all’ascolto.

Piuttosto è da mesi che sono sotto una straordinaria pressione e, come Lei avrà letto, anche in alcuni casi minacciati.

Tanto più approssimandosi, come si auspica,l’atteso provvedimento del Governo, gradiremmo convergere su possibili obiettivi comuni ( ciascuno per il proprio ambito di rappresentanza ) e non vivere quotidiane contrapposizioni.

Cordiali saluti.

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