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Unanimità su cessione delle fiere orafe e piano industriale. Per Ieg Arezzo è il volano per espandersi in Toscana

Gli effetti si vedranno nel corso degli anni, adesso Ieg possiede l'intero pacchetto delle fiere orafe italiane. Arezzo volano per espandersi nel resto della Toscana

“Clima costruttivo fra i soci, pareggio di bilancio e una società pronta a intraprendere un percorso di nuova crescita.”

Così Arezzo Fiere sintetizza la giornata di oggi, in cui l’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità e poi sottoscritto l’accordo per la cessione anticipata delle fiere orafe a Italian Exibition Group, il colosso riminese e vicentino che così detiene l’intero pacchetto delle fiere del comparto orafo italiane. 

E’ stata una giornata molto significativa i cui effetti si vedranno nel corso dei prossimi anni anche perché è arrivata la presentazione e l’approvazione del piano industriale che prevede taglio di costi, riposizionamento sulla giusta fascia di eventi e l’iniziale strategia di affidare a terzi l’organizzazione di eventi dentro i padiglioni di via Spallanzani.

L’assemblea ha poi detto sì alla cessione della collezione Oro d’Autore alla Regione Toscana. Tutte mosse che portano liquidità nelle casse della società che può così iniziare a risanare i suoi disastrati conti che l’hanno condotta quasi sull’orlo del fallimento.

A guidare la barca in questo periodo così intenso c’è stata l’amministratore unico Sandra Bianchi che ha ricevuto l’apprezzamento di tutti i soci.

A quattro mesi dall’approvazione, all’unanimità, del bilancio - spiegano da Arezzo Fiere e Congressi, come annunciato è stato presentato un resoconto che dall’azzeramento sostanziale dei debiti apre alla società un futuro più sereno sotto il profilo della sostenibilità economica e orientato al suo pieno rilancio.

All’assemblea hanno preso parte l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, il presidente e il segretario generale della Camera di Commercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi e Giuseppe Salvini, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e la presidente della provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini. Insomma i soci pubblici che detengono insieme circa l’82% delle quote così suddivise: Regione Toscana 39,88%, Camera di Commercio Arezzo-Siena 19,68%, Provincia Arezzo 12%, Comune Arezzo 11,21%, ai quali si aggiungono gli istituti di credito col 13,44% e altri soci privati col 3,99%.

Il capitolo di maggior rilievo dal punto di vista innanzitutto di reperimento delle risorse finanziarie necessarie, è proprio quello della cessione al player fieristico Italian Exhibition Group (IEG) della proprietà delle manifestazioni Oro Arezzo e Gold/Italy, che entreranno definitivamente nell’orbita di un portafoglio fieristico di rilievo mondiale che vede protagonista organizzativo Ieg, da giugno scorso società quotata in Borsa. 

A riguardo del rapporto con Ieg, Arezzo Fiere e Congressi giudica con soddisfazione l’accordo, al quale si è arrivati nell’ambito di una trattativa di reciproca soddisfazione, che tutela e valorizza la prospettiva fieristica delle due manifestazioni, confermate ad Arezzo per 30 anni, compreso l’indotto economico conseguente per il territorio e per un distretto orafo leader in Italia. Territorio chiamato a sua volta ad assecondarne le prospettive, tenendo conto dei vantaggi economici garantiti all’economia locale ma prevedendo anche un’attenzione a fattori come la qualificazione della ricettività e della raggiungibilità. A miglior rafforzamento del rapporto con il territorio, IEG aprirà un ufficio distaccato presso Arezzo Fiere. 

Dal piano industriale

Sono state quindi sanate le posizioni debitorie, rivisti i contratti di fornitura, ripristinata la liquidità aziendale, sarà programmata anche una ristrutturazione dell'organico e dell’attività da sviluppare, così da liberare operatività verso la politica dei ricavi tramite un piano strategico adeguato che preveda nuovi servizi ai visitatori e selezione degli eventi in portafoglio, capaci di garantire rimuneratività positiva. 

Altra prospettiva su cui fondare il futuro, la valorizzazione del know-how nell’organizzazione e gestione dei concorsi pubblici, attività che può produrre business con relazioni anche al di fuori del territorio. Attività, anche questa, capace di generare indotto economico di assoluto rilievo.

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