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Lo sciopero

Il 4 aprile ci sarà il blocco dell'autotrasporto. Gli scenari possibili

Le associazioni di categoria sono pronte a passare dallo stato di agitazione allo sciopero

Il 4 aprile è il giorno individuato dalle associazioni di categoria degli autotrasportatori per dare il via la fermo nazionale. In questo momento infatti gli addetti del settore non sono affatto soddisfatti dell'impegno del Governo su questo caldo fronte e che rischia di mettere in forte difficoltà il paese. 

"Il fermo è stato procalmato dopo una serie di incontri ministeriali che hanno messo in evidenza solo belle intenzioni e nulla di concreto. Il problema fondamentale è il prezzo del gasolio che non accenna a diminuire nonostante il petrolio al barile si stia abbassando a livello internazionale. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una situazione già molto complicata. I carburanti infatti incidono per il 30-35% sui costi di un'azienda di trasporti" spiega Francesco Meacci che segue il settore per Confartigianato Arezzo.

francesco-meacci"15 centesimi in meno nei carburanti per tutti, come avrebbe previsto il governo è una presa in giro, c'è grande delusione e per questo che è stato deciso il fermo del 4 aprile. Poi c'è da dire che è subito arrivata una convocazione per questa mattina della sottosegretaria Bellanova e qualcosa potrebbe cambiare, però il rischio della serrata dei trasporti c'è."

Quali scenari potrebbero verificarsi? "Nella peggiore delle ipotesi in cui non si sblocchino le trattative nazionali, anche ad Arezzo i trasporti si fermeranno dal 4 aprile, uno sciopero che di solito dura per una settimana. Tutti ricorderanno quello del 2010 quando le ambulanze andavano a fare rifornimento di gasolio che arrivava con una cisterna scortata. Era assicurato per i trasporti sanitari e per le forze di polizia e null'altro. Se il Governo si siede al tavolo scrive un decreto e si riparte bene, altrimenti la serrata diventerà inevitabile."

Cosa potrebbe succedere? "Lo scenario peggiore di tutti sarebbe quello del fermo di una settimana quando cominceranno a mancare carburanti, beni alimentari non di prima necessità e si bloccherà anche l'ecommerce. Voglio dire che se si arriverà al 2 o al 3 aprile senza un accordo meglio mettere in casa qualcosa in più. Il rischio c'è e i cittadini devono sapere che determinati prodotti potrebbero mancare nei supermercati, come il pesce fresco, le verdure e altri cibi considerati non primari come invece l'acqua, il latte, il pane. Detto questo nessuna intenzione di fare allarmismi, ma il problema c'è. Io credo e auspico che già oggi arrivino novità che da qui al quattro ci siano almeno un altro paio di riunioni e si arrivi in tempo ad annullare lo sciopero."

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