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Export traino dell'economia aretina. Oro e moda in ascesa, bene anche prodotti chimici e bevande: i primi dati 2017

Traino vero dell'economia aretina è ancora una volta l'export. Una vocazione, quella verso il commercio internazionale, che si conferma anche nei dati elaborati dalla Camera di Commercio di Arezzo che, nello stilare il bilancio di fine anno, ha...

Traino vero dell'economia aretina è ancora una volta l'export.

Una vocazione, quella verso il commercio internazionale, che si conferma anche nei dati elaborati dalla Camera di Commercio di Arezzo che, nello stilare il bilancio di fine anno, ha dedicato un corposo capitolo proprio a questo aspetto dell'imprenditoria locale.

Arezzo è una delle province italiane con il maggior grado di apertura ai mercati esteri: oltre a presentare un export ai vertici nazionali in termini assoluti (16° posto nel 2016), se rapportato al numero delle imprese spinge la provincia ancora più in alto nella graduatoria nazionale (4° posto).

In flussi verso l'estero si sono attestati nel 2016 a circa 6,7 miliardi di euro, con un saldo commerciale verso l'estero positivo per oltre 2,7 miliardi di euro e nei primo 9 mesi del 2017 4 miliardi e 795 milioni di euro.

Rispetto allo stesso periodo del 2016, l'export nei primi 9 mesi del 2017 ha avuto una crescita del +15,3% al netto di oreficeria e metalli preziosi.

Sono in flessione i metalli preziosi che subiscono una riduzione del -21, 9% mentre la gioielleria ed oreficeria nei primi nove mesi del 2017 mette a segno una crescita del 7%, che non è assolutamente ascrivibile alla dinamica del prezzo dell'oro.

Il principale mercato di riferimento dell'export orafo aretino, gli Emirati Arabi Uniti, presenta criticità persistenti (-1,8%), che comunque vanno gradualmente riducendosi. Per fortuna gli altri principali mercati sono invece in decisa ripresa: in particolare Hong Kong (+26,4%) e Turchia (+28,7%), un po' meno gli Stati Uniti (+2,5%)

Esportazioni CM321 -Gioielleria, bigiotteria; pietre preziose lavorate (Italia CM3212). Periodo: gennaio-settembre

La moda nel 2017 torna a risultati nettamente positivi che denotano un rientro alla normalità rispetto alle forti flessioni subite nel 2016 anche per fattori di tipo logistico-amministrativo: nei primi nove mesi, infatti le esportazioni sono cresciute del 31,5%, attestandosi a più di 720 milioni di euro.

Tutte le specializzazioni presentano un aumento dei flussi verso l'estero, ma sono la pelletteria e le calzature quelle che presentano i risultati migliori: +38,2% la prima e +48,9% le seconde. L'abbigliamento ha un passo un po' più moderato (+22,8%). Infine i prodotti tessili crescono del 5,5% sul corrispondente periodo del 2016. Esaminando il dettaglio dei principali mercati di sbocco, si può notare che l'abbigliamento cresce in quasi tutte le principali destinazioni, con Hong Kong, Regno Unito e Giappone sugli scudi, con la sola eccezione degli Stati Uniti (-5,9%).

Anche nella pelletteria il segno positivo è ampiamente diffuso, con risultati particolarmente brillanti ad Hong Kong (+204,7%) e Francia (+83,3%). Infine tutti i principali mercati di sbocco delle calzature sono in crescita, primi fra tutti il mercato britannico (+875,8%) e quello tedesco (+581,3%), anche in questo caso con la sola eccezione di quello statunitense (-3%).

Esportazioni specializzazioni settore Moda – Gennaio-settembre

Fra gli altri settori principali, sono in crescita i prodotti chimici (+7,3%), elettronica ed elettromedicale (+11,4%), macchinari (+16,9%), bevande (+2,8%), mobili (+8,6%), prodotti in metallo (+26%) e autoveicoli e altri mezzi di trasporto (+20,3%). Al contrario sono in discesa, rispetto al primo semestre 2016, le apparecchiature elettriche (-10,8%), i prodotti alimentari (-6%), il legno e prodotti in legno (-10,2%) e i prodotti dell'agricoltura (-3,7%).

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