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Economia

Export: primo semestre in segno negativo. Persi 85 milioni rispetto al 2016 calo del 2,6%

Nel primo semestre 2017 il valore delle esportazioni della provincia di Arezzo è diminuito complessivamente di 85 milioni di euro (-2,6% in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2016, attestandosi a circa 3,152 miliardi di euro...

Nel primo semestre 2017 il valore delle esportazioni della provincia di Arezzo è diminuito complessivamente di 85 milioni di euro (-2,6% in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2016, attestandosi a circa 3,152 miliardi di euro.

Il saldo commerciale presenta un avanzo di circa 1.275 milioni di euro, in aumento del 3,9%.

Esportazioni provincia di Arezzo – 1° semestre (valori espressi in euro)

Le principali voci dell'export aretino

I metalli preziosi, a causa di un secondo trimestre particolarmente negativo (-34%), nei primi sei mesi del 2017 accusano una flessione del 24% attestandosi a 961 milioni di euro, circa 303 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016.

La gioielleria ed oreficeria, dopo un fine 2016 non brillante, nei primi sei mesi del 2017 mette a segno una crescita del 5,1%, attestandosi a poco più di 942 milioni di euro di esportazioni.

Il principale mercato di riferimento dell'export orafo aretino, gli Emirati Arabi Uniti, presenta delle criticità persistenti (-9,3%) che comunque vanno gradualmente riducendosi. Per fortuna gli altri principali mercati sono invece in ripresa: sono particolarmente dinamici Hong Kong (+32,7%) e Turchia (+21,7%), un po' meno gli Stati Uniti (+5,9%).

Il distretto di Vicenza cresce in maniera più moderata (+1,2%), ottenendo però risultati superiori a quelli aretini in un mercato di rilievo come quello statunitense (+22,8%).

Infine, il distretto orafo di Valenza evidenzia un incremento delle esportazioni di quasi il 40%, sorprendente se si considera che la domanda mondiale di gioielleria presenta nella prima metà del 2017 solo una modesta ripresa. I mercati di sbocco del polo alessandrino comunque sono completamente diversi da quelli degli altri due distretti: i primi due sono Svizzera e Francia che da soli arrivano a rappresentare i tre quarti delle vendite all'estero.

Esportazioni CM321 -Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate – 1° semestre

La moda, dopo un 2016 caratterizzato da segni negativi di particolare rilievo, con il nuovo anno torna a risultati nettamente positivi: nei primi sei mesi, infatti le esportazioni sono cresciute del 29,1%, attestandosi a più di 470 milioni di euro.

Esportazioni specializzazioni settore Moda – 1° semestre

Tutte le specializzazioni presentano un aumento dei flussi verso l'estero, ma sono la pelletteria e le calzature quelle che presentano i risultati migliori: +35,8% la prima e +38% le seconde. L'abbigliamento ha un passo un po' più moderato (+20,6%). Infine i prodotti tessili crescono del 4,8% sul corrispondente periodo del 2016.

Esaminando il dettaglio dei principali mercati di sbocco, si può notare che l'abbigliamento cresce in tutte le destinazioni, con Giappone e Hong Kong sugli scudi (+110,7% e +60,3% rispettivamente). Anche nella pelletteria il segno positivo è ampiamente diffuso, con la sola eccezione della Corea del Sud (-47%). Infine tutti i mercati di sbocco delle calzature sono in crescita, primi fra tutti il mercato britannico (+862%) e quello tedesco (+512%).

Fra gli altri settori principali, sono in crescita le bevande (+0,5%), i prodotti chimici (+11,8%), i prodotti farmaceutici (+70,9%), i prodotti in metallo (+18%), quelli di elettronica ed elettromedicale (+19,2%), i macchinari (+20,9%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (+18,8%) ed i mobili (+4,5%).

Al contrario sono in discesa, rispetto al primo semestre 2016, i prodotti alimentari (-5,4%), il legno e prodotti in legno (-6,9%), e le apparecchiature elettriche (-9,5%).

“Il quadro delineato dalla rilevazione export del primo semestre 2017 – commenta il presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni- ne conferma il ruolo di motore di traino e sviluppo del territorio. Un export che, ormai da alcuni anni, ha superato i livelli raggiunti nel periodo pre crisi e che ha permesso di contenere le conseguenze negative della flessione del mercato interno. La nuova legge di riforma del sistema camerale italiano ha escluso per gli Enti camerali la possibilità di svolgere direttamente attività promozionale all'estero, focalizzandone l'attività verso la formazione e l'assistenza alle imprese per la loro preparazione ai mercati internazionali. Come sistema camerale abbiamo in tal senso sottoscritto il 13 settembre scorso un protocollo d'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico che individua le opportune forme di raccordo con l’ICE, l’Agenzia posta al centro del Sistema per l’internazionalizzazione, affinché le imprese possano essere assistite in maniera unitaria e coordinata dal loro territorio fino ai mercati stranieri di interesse. Un protocollo che intende acquisire un obiettivo strategico: portare più imprese all’estero e rafforzare le quote di mercato delle aziende che esportano in maniera ancora saltuaria. L'ultimo rapporto dell’ICE ha infatti evidenziato che rispetto alla crescita dei volumi e dei fatturati il numero delle aziende esportatrici fra il 2010 e il 2016 è aumentato in maniera limitata rispetto anche alle potenzialità presenti in molti mercati esteri. Si tratta di una occasione che molte imprese del nostro territorio possono e devono cogliere. Infine ritengo particolarmente positivo il recupero del comparto moda rispetto allo stesso periodo del 2016. Un dato positivo che ha interessato tutte le sue specializzazioni, ad iniziare dall'abbigliamento e dalla pelletteria che lo scorso anno avevano avuto le performance più negative”.

“Il primo semestre 2017 registra un andamento abbastanza stabile per l'export aretino – sottolinea dichiara Giuseppe Salvini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo – Alla consistente contrazione dei metalli preziosi che da sempre presentano un comportamento altalenante, tipico dei beni rifugio e quindi maggiormente influenzato dalle vicende geopolitiche globali si contrappone l'andamento positivo del settore moda. Per quanto concerne la gioielleria, la crescita può essere ascrivibile in buona parte al similare aumento del prezzo dell'oro: il fixing del metallo prezioso ha infatti presentato nei primi sei mesi dell'anno un incremento medio del 4,5% nelle quotazioni in euro. E' comunque da evidenziare la trasformazione dei mercati di sbocco della nostra gioielleria: agli Emirati Arabi Uniti, che fino a qualche anno fa rappresentavano oltre i 2/3 dell'esportazione orafe aretine, si sono affiancati altri mercati di riferimento, come quello di Hong Kong, quello statunitense e quello turco. Siamo in presenza di una maggiore frammentazione dei mercati, derivante in parte dalle difficoltà dello stesso hub arabo causate dal contesto internazionale e dalla caduta del costo dei prodotti petroliferi, che peraltro in questi ultimi mesi si è arrestata . Una trasformazione con risvolti positivi come la significativa riduzione dei margini di rischio che normalmente presenta l'esistenza di un mercato unico di riferimento. E proprio l'analisi dei mercati di riferimento costituirà una delle attività strategiche per la crescita dell'export delle nostre aziende , che come Camera di Commercio saremo chiamati a svolgere con le nuove funzioni e competenze assegnate. Con l 'Azienda Speciale “Arezzo Sviluppo”, in collaborazione con il Polo Universitario Aretino, abbiamo infatti in programma la realizzazione di specifiche attività formative per la gestione dei processi di internazionalizzazione. Il prossimo 14 novembre presenteremo le prime iniziative che saranno rivolte alle PMI che operano nei settori Agri Food, Gioielleria e Fashion”.

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