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Export Arezzo, c'è qualche luce. Prada trascina il sistema moda, Bertelli: "Fronteggiata la crisi. Soddisfatto"

Difficile però il quadro per l'oreficeria aretina, tormentata, tra gli altri fattori, anche della quotazione dei metalli preziosi. I dati del Monitor dei Distretti della Toscana realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

Un affresco tra ombre e qualche luce di speranza, nonostante la pioggia di segni negativi. Nel terzo trimestre 2020 le esportazioni distrettuali toscane realizzano infatti un importante rimbalzo, contenendo - complessivamente - il calo al -8,7%. Meglio rispetto al trend mostrato nel 1° trimestre (-14,2%) e nel 2° trimestre (-48,7%). E' quanto raccontano i dati del Monitor dei Distretti della Toscana realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, a proposito dei primi nove mesi del 2020, durante i quali le vendite all’estero dei distretti raggiungono i 11,5 miliardi di euro, con una riduzione totale del -25% del fatturato, anche se in recupero nel 3° trimestre. Difficile però il quadro per Arezzo e il suo oro, tormentato, tra gli altri fattori, anche della quotazione dei metalli preziosi, che hanno raggiunto livelli talmente alti da far crollare la domanda. Molto meglio, invece, pelletteria-calzature e tessile-abbigliamento aretini. Con un ruolo chiave giocato da Prada e dalla sua strategia per superare le difficoltà legate alla pandemia.

Il dettaglio del distretto orafo aretino

"Il distretto dell’Oreficeria di Arezzo - spiega il Monitor - risente, oltre che delle misure restrittive per il contenimento della pandemia, anche delle quotazioni dei preziosi che hanno raggiunto livelli massimi con effetti depressivi sulla domanda. Inoltre, i consumi risentono della chiusura dei canali distributivi che non possono essere sostituiti facilmente con l’online e dell’annullamento delle cerimonie, che rappresentano un driver importante per questo settore. Il distretto ha comunque ottenuto un miglioramento nelle variazioni tendenziali ed è passato dal -76% del 2° trimestre al -24% nel periodo luglio-settembre, con il ritorno alla crescita delle esportazioni dirette verso la Francia (+11,3%) e la Repubblica Dominicana (+11,8%) e risultati in netto miglioramento anche verso gli Stati Uniti (-2%). Ancora pesantemente negativi, invece, i valori esportati verso gli Emirati Arabi Uniti e Hong Kong".

La situazione del sistema moda

Interessante l'analisi sul sistema moda regionale che "si conferma come il comparto più rilevante in termini di esportazioni, ma anche quello che ha maggiormente sofferto degli effetti della crisi in corso perché più impattato dalle misure di contenimento che hanno imposto la chiusura delle realtà produttive nei mesi primaverili, la limitazione agli spostamenti e la contrazione dei flussi turistici, insieme alle restrizioni ancora presenti nella componente a valle della distribuzione". Tuttavia, i distretti del sistema moda, dopo un 1° semestre particolarmente penalizzante (-38,8%), hanno contenuto il calo del 3° trimestre al -15,2%. E in questo caso particolarmente bene hanno fatto i distretti aretini della Pelletteria e calzature e del Tessile e abbigliamento, che nel 3° trimestre hanno ottenuto una crescita nelle esportazioni rispettivamente del 45,9% e del 49,5%, "grazie ai progressi registrati soprattutto in Cina e probabilmente per effetto anche di politiche distributive e del completamento di investimenti logistici di un primario operatore dei distretti". E in effetti i dati sulle vendite del secondo semestre di Prada paiono incoraggianti.

Il caso Prada

E le notizie migliori per la provincia di Arezzo arrivano proprio da Prada che, a proposito delle anticipazioni sull'andamento del 2020 spiega: "Il secondo semestre del 2020, seppur ancora condizionato dalla chiusura di alcuni negozi, mediamente il 9% del totale, ha registrato vendite in progressiva ripresa, fino al pieno recupero, nel mese di dicembre, dei livelli del 2019 dei ricavi retail (cioè per le vendite al dettaglio). Il canale retail, nel secondo semestre, ha limitato l’impatto della pandemia a un -6% medio a cambi costanti, con Europa e Giappone influenzate dalla mancanza di flussi turistici, mentre Americhe, Medio Oriente, Russia e soprattutto l’Asia Pacific, hanno registrato performance positive, in particolare la Cina con un +52%. Le vendite wholesale - all'ingrosso - a seguito della strategia aziendale avviata nel 2019 per tutelare l’immagine dei brand e mantenuta ferma anche in questa difficile congiuntura, sono state ridotte, portando così l’incidenza dei ricavi retail vicino al 90%".

Il commento di Bertelli

Patrizio Bertelli, amministratore di Prada, ha commentato a proposito dell'anticipazione: “Sono molto soddisfatto di come abbiamo fronteggiato le gravi difficoltà dell’anno appena concluso e di come, nonostante la perdurante situazione di incertezza che si protrarrà nei prossimi mesi, siamo riusciti a raggiungere risultati positivi. Abbiamo potuto, grazie al generoso impegno di tutto l’organico del gruppo, dare una rapida e coerente risposta al cambiamento del mercato, che è stata apprezzata da tutta la nostra clientela”.

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