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Export oreficeria: regge il mercato USA crolla quello degli Emirati Arabi. La fotografia di Arezzo

Brillano un po' di meno i poli nazionali dell'oreficeria e della gioielleria italiani. Arezzo, Vicenza e Alessandria, nel primo semestre del 2016 hanno assistito ad un arresto della scintillante ascesa dell'export dei lavorati e dei manufatti...

Brillano un po' di meno i poli nazionali dell'oreficeria e della gioielleria italiani. Arezzo, Vicenza e Alessandria, nel primo semestre del 2016 hanno assistito ad un arresto della scintillante ascesa dell'export dei lavorati e dei manufatti made in Italy.

Le ragioni sono molteplici. La variazione del prezzo dell'oro, i dazi e la delicata situazione geopolitica che ha reso particolarmente difficile il dialogo con alcuni Paesi esteri. Tutti fattori che non hanno aiutato all'espansione e crescita di questo comparto. La fotografia aretina scattata a metà dell'anno in corso vede un complessivo di 1.205 aziende attive nella fabbricazione di oggetti di gioielleria (+ 8 imprese rispetto ad inizio anno). Il numero degli addetti invece è paria a 7.570 (ad inizio anno erano 7.566). tab-export-oreficeria Il fatturato sementrale del 2016 invece si attesta sugli 896.562.155 euro e segna un calo del 5,9 per cento rispetto al 2015 (1.846.882.297 euro).

Rispetto a Vicenza e Alessandria, Arezzo è il polo che continua a registrare i dati maggiori anche se appare evidente che una battuta di arresto c'è stata.

Cambiano anche i volti dei buyer esteri ai quali si rivolgono le aziende aretine. Se nel 2015 una buona fetta degli ordinativi arrivata dalla Turchia, il semestre appena trascorso vede un incremento delle richieste dagli Stati Uniti (+34,3%). tab-export-oreficeria1

Fonte dati: Ufficio studi della Camera di Commercio di Arezzo

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