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Ex Etruria, riparte la trattativa sindacale: direzioni toscane ad Arezzo, Siena e Firenze

Domani riprendono le trattative sindacali tra i vertici di Ubi Banca e i rappresentanti dei lavoratori ex Etruria. Con la certezza di un gruppo solido all'orizzonte, ma tanti interrogativi legati ai dettagli dell'integrazione: i tempi stringono...

Domani riprendono le trattative sindacali tra i vertici di Ubi Banca e i rappresentanti dei lavoratori ex Etruria. Con la certezza di un gruppo solido all'orizzonte, ma tanti interrogativi legati ai dettagli dell'integrazione: i tempi stringono, il destino di via Calamandrei è da valutare, il numero degli esuberi è da stabilire e il funzionamento delle nuove filiali da comprendere. Una certezza c'è, la divisione della nuova Toscana di Ubi in tre spicchi da 25-30 filiali l'uno. Ciascuno facente capo a una direzione territoriale, le cui sedi sono state individuate a Firenze, Siena e Arezzo.

L'ultima riunione - spiega Fabio Faltoni della Fabi Arezzo - risale ormai ai primi di luglio. Ci auspichiamo un cambio deciso di ritmo. I temi da trattare sono tanti e le integrazioni incombono: a fine ottobre quella dell'ex Banca Marche e a fine novembre quella dell'ex Etruria. Ma la trattativa sindacale è unica, perciò al massimo a metà ottobre deve essere conclusa. Abbiamo 4-5 settimane.

Come detto, circa 110 dipendenti sono destinati al centro servizi Ubiss (che, in teoria, dovrebbe aprire una filiale in via Calamandrei). Dentro Ubiss dovrebbero confluire, in tutto, circa 400 lavoratori delle ex banche ponte. Una società da 1.800 risorse che passerebbe così a 2.200. Per i nuovi è previsto solo un passaggio di competenze, perché sono già formati per il nuovo impiego.

Ma quel che accadrà di nuovo in via Calamandrei è ancora da stabilire. Sono circa 360 dipendenti nella ex sede centrale di Etruria, 40 quelli di Etruria Informatica. "Per questi ultimi la sistemazione sarà successiva - continua Faltoni - ma la proprietà ha assicurato che che in breve si troverà una soluzione".

E gli esuberi? "Al momento sono 340 con l'assorbimento delle tre bridge bank. Ma c'è un piano per l'uscita di altre 1.300 persone da qui al 2020. Ma il gruppo è grande, conta 22mila lavoratori. Ci auguriamo prepensionamenti volontari. Né obbligatori né licenziati.

Infine, sono state individuate le tre sedi delle direzioni territoriali toscane di Ubi. Via Calamandrei per Arezzo, l'ufficio ex Etruria di piazza Matteotti a Siena, la sede centrale di Banca Federico Del Vecchio a Firenze: ciascuna assorbirà da 10 a 20 dipendenti, fungendo da punto di riferimento per 25-30 sportelli.

@MattiaCialini

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