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Etruria, Bankitalia, Consob e comunicazioni sulle subordinate. Gli Azzerati: "Tutti sapevano, un anno fa il nostro esposto"

"Tutti sapevano e nessuno ha impedito che le emissioni del 2013 fossero vendute indistintamente a casalinghe e pensionati. Il cerchio pare stringersi intorno all'amministrazione babbo Boschi". Così Silvia Battistelli, una dei portavoce del...

"Tutti sapevano e nessuno ha impedito che le emissioni del 2013 fossero vendute indistintamente a casalinghe e pensionati. Il cerchio pare stringersi intorno all'amministrazione babbo Boschi".

Così Silvia Battistelli, una dei portavoce del Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche, commenta la notizia riguardante le attività di accertamento della procura di Arezzo sui rapporti e le comunicazioni tra ex Etruria, Bankitalia e Consob riguardanti l'emissione di obbligazioni subordinate. "Tutti sapevano tutto - prosegue Battistelli - e cosa è stato fatto? Niente. Hanno dato il via ad un processo che ha avuto come unica conseguenza quella di ricapitalizzare la banca a spese dei risparmiatori".

Soltanto un anno fa le associazioni dei risparmiatori insieme a quella Amici di Banca Etruria avevano presentato un esposto alla procura della Repubblica dove veniva posto l'accento proprio su questo aspetto.

In quella stessa circostanza l'accento era stato posto proprio su due emissioni di obbligazioni subordinate del 2013 da parte di Banca Etruria per un totale di 110 milioni di euro. "Noi avevamo fatto presente apertamente questa situazione - continua Alvise Aguti - adesso ci aspettiamo che sia fatta piena luce sulle responsabilità di chi ha deciso che nel 2013 le criticità e problemi di Banca Etruria venissero scaricati sulle spalle dei correntisti retail. Tutti sapevano dei problemi che riguardavano l'istituto di credito. E' evidente come l'allora cda decise di trasferire queste criticità nella vendita delle subordinate. Bankitalia avrebbe potuto, in quanto organo di sorveglianza, impedire tutto questo scegliendo di bloccare questa scelta del consiglio di amministrazione. Avrebbe potuto prendere qualsiasi decisione ma invece così non è stato. I risultati sono noti a tutti". I contenuti dell'esposto presentato lo scorso novembre dai comitati dei risparmiatori azzerati

Nell’esposto presentato nelle mani del procuratore Roberto Rossi si evidenziano le anomalie legate alle emissioni delle obbligazioni subordinate del 2013. Nel 2013 infatti il cda della vecchia Banca Etruria decide di emettere e collocare in maniera granulare presso i propri correntisti un importo di obbligazioni subordinate pari a 110 milioni; cifra anomala per una banca di piccole dimensioni. La prima anomalia è che i tassi di interesse nel collocamento delle due obbligazioni subordinate non sono assolutamente commisurati al rischio. Il rendimento di tali obbligazioni subordinate era infatti addirittura inferiore a quello di un titolo di Stato di conseguenza è mancata la percezione del rischio da parte dei risparmiatori. L’altra evidente anomalia riguarda la valorizzazione di queste due emissioni nel bilancio della stessa banca. Nello specifico la subordinata con scadenza 2018 a fronte di un valore a bilancio pari al 85% del nominale e la subordinata con la scadenza 2023 con un valore a bilancio pari a 77% del nominale, venivano vendute e rendicontate trimestralmente ai risparmiatori al valore del 100% o anche leggermente superiore. In sostanza appare evidente la volontà di vendere quanto più, in maniera capillare, prodotti estremamente rischioso facendoli passare per investimenti sicuri. Questo infatti, vista la pessima situazione economica dell’Istituto, era l’unico modo di collocare tali obbligazioni e mantenere così il controllo della banca, senza essere commissariati per deficit di capitale di vigilanza.

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