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L'appello degli estetisti e parrucchieri di Arezzo per la riapertura: "Altrimenti l'abusivismo dilaga"

Pierluigi Marzocchi e Fabrizio Tacconi, rispettivamente presidenti provinciali di Confartigianato Estetica e Acconciatori, all'attacco: "Non sappiamo nulla di eventuali ristori, mentre guardiamo impotenti al dilagare dell’abusivismo nelle abitazioni private e non solo. Un fatto gravissimo"

Nuova iniziativa di Confartigianato Benessere volta alla riapertura delle attività di estetica e acconciatura. Negli ultimi giorni sono state raccolte oltre 50mila firme, grazie alla petizione promossa da Confartigianato. L'iniziativa "attesta il grido e la volontà di riapertura da parte delle imprese del settore, fortemente penalizzate dalle chiusure imposte dai provvedimenti governativi", spiega una nota dell'associazione.

“Il fallimento della politica delle chiusure è davanti agli occhi di tutti; è inaudito che i primi a dover chiudere e gli ultimi a riaprire siano sempre estetiste e parrucchieri. Ad oggi non abbiamo certezze sulla riapertura, non sappiamo nulla di eventuali ristori, mentre guardiamo impotenti al dilagare dell’abusivismo nelle abitazioni private e non solo; un fatto gravissimo che rischia di mettere in serio pericolo migliaia di persone, senza considerare l’escalation incontrollata dell’evasione fiscale. I 50mila imprenditori che hanno firmato la petizione chiedono alle istituzioni di ogni livello la riapertura delle proprie attività o sarà un vero e proprio disastro economico”.

Questo il monito di Pierluigi Marzocchi e Fabrizio Tacconi, rispettivamente presidenti provinciali di Confartigianato Estetica e Acconciatori, a cui fa seguito l'invio di una lettera formale al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e ai Parlamentari Toscani.

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