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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Esportazioni artigiane a più 7,6%. Vannetti: "necessario valorizzare le nostre eccellenze con azioni a misura di piccola impresa non solo per l’estero"

“Ripresa positiva, ma non ancora omogenea in tutti i settori: sempre più necessario proseguire la strada della valorizzazione delle nostre eccellenze per consolidare la crescita”. L’analisi degli ultimi dati del commercio estero da parte di...

“Ripresa positiva, ma non ancora omogenea in tutti i settori: sempre più necessario proseguire la strada della valorizzazione delle nostre eccellenze per consolidare la crescita”. L’analisi degli ultimi dati del commercio estero da parte di Confartigianato Arezzo, mostra il consolidamento della crescita dell’export artigiano: nei primi otto mesi del 2017 cresce del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta della migliore performance vendite all’estero degli ultimi sei anni: per trovare un maggiore dinamismo dell’export nei primi otto mesi dell’anno bisogna tornar al 2011.

“Dopo un 2016 decisamente poco brillante guardiamo con ottimismo la ripresa delle esportazioni in questo primo semestre - commenta quindi Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo – anche se constatiamo una situazione di alti e bassi sui vari settori. Un motivo in più per proseguire il percorso di rilancio e promozione del nostro made in Italy sui mercati esteri, facendo sistema per valorizzare le nostre eccellenze con azioni a misura di piccola impresa, Ma ovviamente non basta, non si vive di solo export e quindi è necessario il massimo impegno di tutti per un rilancio complessivo di tutti i settori produttivi”.

Intanto sul mercato dei cambi si osserva che dall’inizio dell’anno l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro, ma nella media del periodo gennaio-agosto 2017 registra una leggera svalutazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ma se dall’estero arrivano dati positivi, lo scenario presenta anche nubi minacciose all’orizzonte: forte preoccupazione per la posizione che la Banca Centrale Europea è tornata ad assumere in materia di crediti deteriorati.

“Si tratta di disposizioni che - spiega ancora Vannetti - a causa dei maggiori accantonamenti richiesti alle banche, rischiano di penalizzare ulteriormente le micro, piccole, medie e grandi imprese del commercio, dell’artigianato, del turismo, dei servizi, dei trasporti, delle professioni, del manifatturiero e delle costruzioni, che vedrebbero salire il costo del credito e ridursi la disponibilità di finanziamenti”,

“Questo intervento – insiste il presidente di Confartigianato Arezzo – si aggiungerebbe alle linee guida già emanate nel marzo scorso, determinando l’ennesima stretta che rischia di interrompere il faticoso ripristino di condizioni di normalità del mercato del credito”.

In un sistema economico impegnato ad uscire faticosamente da una lunga fase di crisi, i nuovi orientamenti della BCE appaiono, pertanto, fortemente distonici con le esigenze della ripresa economica. Vi è, inoltre, il rischio che nel primo trimestre del prossimo anno vengano diffuse ulteriori «considerazioni» da parte della BCE sulla materia, destinate con ogni probabilità ad alzare ulteriormente l’asticella.

“Per questo – conclude Ferrer Vannetti – in materia di vigilanza bancaria vi è assoluto bisogno di un quadro normativo di riferimento certo. E alla luce di ciò, Confartigianato a tutti i livelli promuoverà tutte le possibili azioni in fase di consultazione del documento per far sì che la Banca Centrale Europea, in sede di definitiva emanazione delle nuove disposizioni, assuma posizioni più coerenti con l’esigenza di garantire adeguati flussi di credito all’economia reale”.

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