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Economia

Beni di prima necessità, dalle profumerie ai tabacchi. Ecco i negozi che possono stare aperti

La categoria merceologica di appartenenza di questi negozi contempla una serie di prodotti che sono stati giudicati di prima necessità, come ad esempio quelli per l'igiene personale, oppure biglietti per le corriere o i bolli

Cosa sono i beni di prima necessità? La definizione è utile per capire perché alcune categorie merceologiche siano finite nell'elenco degli esercizi che possono restare aperti anche dopo il nuovo decreto del presidente deo consiglio dei ministri. 

Sono i generi non alimentari indispensabili alla vita quotidiana e non sostituibili con altri prodotti diversi. La dottrina e la giurisprudenza limitano la nozione ai soli beni mobili, escludendo quelli immobili

E così andando in giro per Arezzo è possibile trovare aperti i tabacchini, le profumerie, negozi di computer e telefonia. Chi vende illuminzioni articolo igienico sanitari, articoli ortopedici. Sono tutti quei beni che possono, anche improvvisamente servire per la cura della persona, per l'igiene personale e della casa, per servizi ormai ritenuti fondamentali per la vita quotidiana e per questo di prima necessità come il cellulare, oppure il computer, e anche la connessione internet.

Sono praticamente 20 le categorie merceologiche che il decreto di Conte ha inserito, oltre a quelle legati agli alimentari. In ogni caso si parla di commercio al dettaglio.

Questo l'elenco completo

Si tratta di tutti negozi che fanno commercio al dettaglio: esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici; di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2) e quindi i tabacchini; distributori di carburanti; negozi di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4); ferramenta, e rivendite di vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico; negozi di articoli igienico-sanitari e di articoli per l'illuminazione; chi vende giornali, riviste e periodici e quindi le edicole; ovviamente le farmacie e gli esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica cioè le parafarmacie; le sanitarie che vendono articoli medicali e ortopedici; le profumerie perché vendono articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale; negozi di vendita di piccoli animali domestici; chi vende prodotti per ottica e fotografia; negozi che vendono combustibile per uso domestico e per riscaldamento; chi vende saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini; sono poi consentite tutte le vendite on line e per televendita, per corrispondenza, radio e telefono; e infine gli shop h24 che  vendono per mezzo di distributori automatici.

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