Edilizia, la mobilitazione dei lavoratori per chiedere rilancio del settore
Cento lavoratori dell’edilizia aretina in rappresentanza dei 2.200 iscritti alla cassa edile e al Falea. Con questi numeri Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Arezzo hanno partecipato alla mobilitazione nazionale che si è tenuta a Roma. Il...
Cento lavoratori dell’edilizia aretina in rappresentanza dei 2.200 iscritti alla cassa edile e al Falea.
Con questi numeri Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Arezzo hanno partecipato alla mobilitazione nazionale che si è tenuta a Roma. Il motivo di tale mobilitazione per chiedere al Governo misure più efficaci che riguardano l’intero settore. In particolare “basta infortuni in cantiere, ma basta anche salire sulle impalcature a 60/70 anni, ma anche per rivendicare il diritto ad accedere realmente alla pensione dopo anni passati sulle impalcature, per la sicurezza, per il lavoro e per il rinnovo dei contratti, per una seria lotta al lavoro nero”.
"Arezzo ha partecipato in forze - dichiarano le tre sigle sindacali - perché i temi in discussione sono sentiti e, anche da noi, la problematicità della sicurezza è molto presente. E’ una emergenza, una strage continua determinata dai tagli perché moltissime aziende non investono più su una organizzazione efficiente dei cantieri. Troppi committenti pubblici e privati sottovalutano l’importanza del tema. L’assegnazione, poi, degli appalti con la regola del massimo ribasso non fa altro che aumentare i rischi per l’incolumità dei lavoratori; in questo senso il nuovo codice degli appalti ha perso un’occasione per ridurre la possibilità di assegnare gli appalti con questo sistema. Da tempo chiediamo di introdurre la patente a punti, di rafforzare i sistemi ispettivi, di modificare il DM 2013 sulla sicurezza nei cantieri. Al governo concludono le tre sigle sindacali, chiediamo scelte forti, non un mero cordoglio di circostanza".