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L'approfondimento

L'edilizia nel caos: prezzi stellari, ritardi e ponteggi contesi (pagati a peso d'oro)

I bonus hanno ravvivato il settore dopo un decennio di crisi nera, le aziende sono oberate di lavoro ma manca la manodopera qualificata. I tempi di consegna e i costi sono sempre più incerti: le materie prime scarseggiano e c'è una bolla speculativa sui prezzi

"Il nostro settore avrebbe bisogno di tranquillità. E purtroppo dopo un decennio di crisi, i bonus hanno fatto impennare la domanda all'improvviso: di mezzo c'è stata la pandemia e si è generato un caos enorme". Francesco Riillo è un imprenditore edile che oltre presidente di categoria per Cna Arezzo. E riassume in una battuta lo stravolgimento che si è abbattuto sul settore nell'arco di poco tempo.

La tempesta perfetta

Una tempesta perfetta, a cui hanno concorso gli incentivi statali come il famigerato superbonus 110%, la crisi Covid con il blocco delle estrazioni, la conseguente esplosione dei prezzi delle materie prime nel momento di ripresa post lockdown. "Tutto è andato in tilt - spiega Elena Bucefari coordinatrice del settore per Confartigianato Arezzo -, il preventivo, oggi, non esiste più. I prezzi sono mediamente raddoppiati, la richiesta è triplicata, quadruplicata. E gli imprenditori hanno le mani legate. Più che sul superbonus 110%, che ha dato linfa al settore, credo sia stato fatto un errore di valutazione riguardo al proporre il bonus facciate senza massimale. Perché sono state fatte cose allucinanti".

Il problema dei bonus

Allucinanti come ad esempio la cessione di crediti fittizi - maturati grazie ai bonus - per lavori mai eseguiti. Che configurano truffe ai danni dello Stato e possono mascherare riciclaggio di denaro sporco. In questo caso il sospetto degli inquirenti è che soldi di natura illecita in mano a consorterie criminali possano essere usati per acquisire i crediti, per monetizzarli tramite cessione. Complessivamente le frodi potrebbero ammontare a 1 miliardo in Italia: così è stato acceso un faro sulla cessione del credito e sullo sconto in fattura. "E' stato posto un correttivo per ciò che non era normato, grazie al decreto antifrode", continua Bucefari.

Ponteggi e ritardi

Nel frattempo però tutti sono diventati pazzi dei bonus. E anche chi non aveva messo in preventivo di fare un lavoro di ristrutturazione, viste le incertezze del periodo pandemico, si è fatto ingolosire dalla possibilità di risparmiare consistentemente, proprio grazie alle agevolazioni. Ma contestualmente è accaduto che alcune materie prime siano andate scarseggiando. Molta attività estrattive, ad esempio, sono rimaste a lungo sospese. Il circuito economico non è stato riattivato in maniera armonica, ma d'improvviso. Materiali fondamentali come metalli e legno per la carpenteria, oppure il polistirolo per la coibentazione hanno visto un'esplosione di prezzo esorbitante. "Non solo - dice Bucefari - i materiali richiesti non arrivano nei tempi previsti. Ecco perché risulta impossibile oggi per una ditta edile fare un preventivo: fermi il materiale oggi, lo ordini, lo paghi ma ti arriverà tra qualche mese. In questa incertezza, è chiaro che si accumulano ritardi. Molte aziende hanno anche cercato di attenuare il boom dei prezzi delle materie nel conto finale presentato al committente: però poi ci sono i costi di manodopera, le pratiche, un minimo di margine di guadagno da aggiungere". Già, ma di quali aumenti si parla? "Ferro, acciaio e cemento armato +44%, legname e infissi +43%. Poi c'è il caso dei ponteggi per le impalcature. Non ce ne sono molti in giro, prima si andava da 9 a 11 euro al mq. Oggi siamo arrivati a 23/30 euro al mq. Il prezzo è triplicato", conclude Bucefari. Ponteggi tanto preziosi, ormai, da andare letteralmente a ruba, come accaduto a Civitella.

Il boom del polistirolo

"In un anno alcuni prezzi dei materiali sono esplosi: +200%. Tre settimane fa ho ordinato del polistirolo da coibentazione, la consegna avverrà il 15 gennaio. Ma nel frattempo c'è stato un aumento di 7 euro al metro cubo". Se i committenti navigano in un mare d'incertezze e di rincari, senza spere quando i lavori da tempo prgrammati potranno vedere la luce, Francesco Riillo racconta le difficoltà quotidiane delle ditte edili. "Io devo rifiutare 4-5 commesse al giorno, sono subissato di richieste. E nei cantieri in cui sono impegnato i problemi non mancano. Le materie prime sono diventate un incubo: dobbiamo pagarle già all'ordine, sapendo di poterne disporre mesi più tardi, e il saldo deve avvenire alla consegna. Altro che pagamenti a 90 giorni. Noi artigiani facciamo da banca ai grossi fornitori. E peraltro con prezzi in continua lievitazione. E' rincarato tutto: infissi, caldaie, pompe di calore. E spesso i materiali non si trovano. L'aumento dei prezzi era fisiologico ma non in questi termini: il preventivo non si può più fare perché il rischio è di fissare un prezzo per i materiali che poi raddoppia al momento di diventare operativi". L'altro enorme problema è la carenza di manodopera. "Non c'è, soprattutto quella specializzata nei cappotti. E' la conseguenza di un decennio di crisi nera: molti operai hanno abbandonato l'edilizia, perché non c'era lavoro e adesso è dura far fronte alle richieste. Il rovescio della medaglia è costituito da chi si improvvisa del mestiere, a volte dando origine a vere e proprie truffe. Ripeto: il nostro settore ha bisogno di tranquillità, altimenti si lavora male e senza adeguata programmazione".

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