rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Oro e grandi menti. Il mondo dell'economia: "Arezzo capitale della cultura 2021 è possibile"

Le associazioni di categoria pronte a fare la loro parte per ottenere il prestigioso riconoscimento che comporterebbe importanti ricadute sul tessuto imprenditoriale e terziario

C'è chi identifica Arezzo con Piero della Francesca e Guido Monaco, chi pensa a Vasari e chi invece non ha dubbi e collega questa terra alla maestria degli orefici. Secondo i presidenti delle categorie economiche, al territorio non mancano certo i punti di forza per potersi candidare come capitale italiana della cultura 2021.

E' il mondo dell'imprenditoria, dell'artigianato e dell'industria ad essere chiamato a dare il proprio supporto al comitato promotore che in queste ultime settimane sta redigendo il progetto da presentare al Ministero per i beni culturali ed utile al conseguimento dell'ambito titolo. Una lavoro titanico che chiama a raccolta l'intero territorio e le sue istituzioni visto e considerato che il 2 marzo prossimo scadono i termini per la consegna delle proposte.

Ma a livello economico cosa significherebbe ricevere il titolo di capitale della cultura?

Prima di tutto nelle casse comunali arriverebbe un milione di euro. Denaro da destinare tassativamente a investimenti specifici riguardanti la promozione di attività culturali. La cifra che consentirebbe, senza ombra di dubbio, di ampliare l'offerta e migliorare le strutture nonché dare ossigeno alle amministrazioni comunali troppo spesso costrette a tagliare sul capitolo cultura. Ma i benefici potenziali sarebbero soprattutto quelli di lungo termine. Il riconoscimento infatti potrebbe essere un volano straordinario per il lancio del turismo ad Arezzo. Un turismo 365 giorni l'anno e per il quale i visitatori arrivano in provincia attirati dall'arte, dalla cultura, dalla gastronomia, dai laboratori artigiani, dalla storia, dalle bellezze paesaggistiche e dai percorsi naturalistici. Un indotto inquantificabile (al momento) ma che potrebbe rappresentare il tanto agognato "giro di boa" per l'economia locale.

Missione Arezzo capitale della cultura
Sugar direttore artistico e imprenditori nel team organizzatore

Istituzioni e imprese a confronto per la candidatura a Capitale Italiana della cultura

Il mondo dell'imprenditoria, dai commercianti agli industriali, non può e non deve rimanere in panchina a guardare ma deve essere parte integrante della partita consolidando il legame tra pubblico e privato di cui la Fondazione Guido d'Arezzo è mediatore naturale. Ma di fatto ancora oggi, questo rapporto è in fase di definizione, di crescita. Basti pensare che nonostante dal 2014 sia stata introdotta la possibilità di accedere ad un credito di imposta, pari al 65% dell’importo totale, per chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano (art bonus) sono pochi gli imprenditori - o per meglio dire i moderni Mecenate - che investono ad Arezzo. La città rispetto alle vicine Firenze e Siena è tra quelle dove gli incentivi da parte dei privati stentano ad arrivare.

Uno scenario che, nell'ottica di raggiungere quell'unità d'intenti, necessità di un radicale cambiamento di approccio da parte sia del pubblico che del privato.

Ecco la voce dei presidenti delle categorie economiche di Arezzo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Oro e grandi menti. Il mondo dell'economia: "Arezzo capitale della cultura 2021 è possibile"

ArezzoNotizie è in caricamento