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E45 e Due Mari: priorità per la Toscana. Ma i finanziamenti sono incompleti, il dossier

Due Mari e E45. Il monitoraggio di Ance e Confidustria Toscana Sud sulle infrastrutture parte da questi due giganti del traffico veicolare. Due arterie fondamentali per i collegamenti toscani, umbri e marchigiani e che, una volta completati...

Due Mari e E45.

Il monitoraggio di Ance e Confidustria Toscana Sud sulle infrastrutture parte da questi due giganti del traffico veicolare. Due arterie fondamentali per i collegamenti toscani, umbri e marchigiani e che, una volta completati, rappresenterebbero una ingente risorsa per l'economia non solo del centro Italia ma del Paese intero. E su questi due importanti pilastri delle comunicazioni viarie che si è concentrata l'attenzione anche del Consiglio dei Ministri che, l'11 aprile scorso, ha deliberato un allegato al documento di economia e finanza (Def) che è stato nominato "Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture". In questo contesto, il Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) per quanto riguarda la provincia di Arezzo prevede l'inserimento di importanti opere viarie: E78 e SS3bis Orte-Ravenna (E45). Di seguito riportiamo due estratti tratti dall'analisi portata avanti da Ance e Confindustria Toscana Sud con il supporto tecnico dell'ingegnere Giovanni Cardinali. LA SGC E 78 GROSSETO-FANO “DUE MARI” La maggiore novità di questi ultimi due anni, anticipata nel precedente dossier, è stata il tramonto della proposta avanzata nel 2012 dalla Società austriaca STRABAG SA, capogruppo di un’ATI che comprendeva Astaldi di Roma e CMC di Ravenna, per il completamento della SGC E 78 tramite project financing e/o partenariato pubblico privato (PPP) con un piano economico e finanziario che prevedeva un investimento complessivo pari a 2.900 Milioni di euro, considerato “bancabile” , ipotizzando la disponibilità di proventi derivanti da pedaggio autostradale in un periodo di concessione di 45 anni e revisionando i progetti, precedentemente concordati e fra ANAS e Regioni, con consistenti modifiche di tracciato e conseguenti risparmi per circa un miliardo di euro. La società Centralia, costituita nell’ottobre del 2014 tra le tre regioni (Toscana, Umbria, Marche) e l’ANAS, per la gestione di progetti e lavori per il completamento della Grosseto-Fano è stata messa in liquidazione. A partire dal DEF 2015 la SGC E 78 è stata interessata dal “contratto di programma” che, a periodicità poliennale viene stipulato fra Ministero Infrastrutture e Trasporti e ANAS, sentite le regioni. Il contratto 2016-2020 prevede il completamento del tratto Siena – Grosseto e il finanziamento di altri tratti nelle provincie di Siena e di Arezzo. ANAS ha la disponibilità dei progetti (in fase preliminare e/o definitiva secondo il vecchio Codice Appalti) e ha indicato il fabbisogno di 112 milioni di euro per il tratto Siena-Bettolle, ivi compreso il cosiddetto lotto 0 Siena Sud-Ruffolo, di 328 milioni di euro per il tratto S. Zeno – La Magnanina (nodo di Olmo), 99 milioni di euro per il raddoppio Arezzo (Magnanina) - Palazzo del Pero. E’ previsto, infine, un investimento di 22 milioni di euro per l’adeguamento e messa in sicurezza del tratto Monte San Savino – Arezzo. Per il tratto Le Ville Monterchi – innesto con la E45 (a quattro corsie attraverso la Val Sovara) e, a carreggiata unica, il tratto innesto SGC E45 – raccordo con l’esistente galleria della Guinza, fra Valtiberina e Val Metauro, è in corso una revisione progettuale finalizzata al contenimento dei costi. In questi ultimi due anni Confindustria ha intensificato i rapporti con ANAS, Regione Toscana e Comune di Arezzo per il recupero della progettazione preliminare e definitiva relativa ai tratti S. Zeno-Arezzo (nodo di Olmo) ed Arezzo-Palazzo del Pero, che, nel luglio del 2005, ottennero il parere favorevole, in fase di Valutazione di Impatto Ambientale, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Confindustria ha consegnato al Comune di Arezzo il progetto preliminare (completo) e il definitivo (solo stradale e mancante dei progetti strutturali), aggiornato nel luglio 2009 sotto il controllo del RUP (Ing. Cardinali) dopo il parere di VIA che ha imposto delle prescrizioni integrative. L’Ufficio di Piano del Comune di Arezzo può quindi disporre di tutti gli elaborati per l’aggiornamento delle previsioni urbanistiche. Il tratto aretino della SGC E 78 compreso nel contratto di programma MIT-ANAS, ai sensi dell’allegato DEF è soggetto a project review, secondo quanto previsto dall’art. 202 del D.lgs. 18 aprile 2016 n. 50 (nuovo Codice Appalti), in questa categoria rientrano interventi per i quali, fermo restando le ragioni che hanno determinato il loro inserimento tra quelli strategici, è stata prevista l’effettuazione di un riesame del progetto (tecnico, finanziario o complessivo), al fine di: - verificare la fattibilità, la sostenibilità del progetto in relazione ai costi, ai tempi ed agli impatti dello stesso; - verificare le scelte tipologiche alla luce dei criteri indicati dalle “Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti . ANAS, dopo la project review di ammissione al finanziamento, è in grado di completare le fasi progettuali che portano all’appalto, previo un accordo con RFI per l’analisi e le verifiche strutturali relative alle opere stradali che interferiscono con le gallerie ferroviarie della linea lenta RFI Arezzo-Roma (accordo già annunciato dall’Assessore regionale Ceccarelli e favorito dalla prevista fusione fra le due società). Confindustria ha segnalato al Comune di Arezzo, nell’ottobre 2016 e in fase di contributo alla revisione degli strumenti urbanistici, la necessità di recepire, all'interno della variante al Regolamento Urbanistico e al Piano Strutturale, gli elaborati progettuali relativi all’intero sviluppo dei nuovi tratti della due mari, ivi compresi i nuovi svincoli di San Zeno, Olmo, La Magnanina, Stadio, La Giostra, il Torrino e Scopetone, oltre agli elaborati relativi alla nuova SR 71, variantina sud Olmo-S.Zeno e variante parallela linea RFI S.Zeno-S.Giuliano, indispensabili alla “cantierizzazione” del superamento della ferrovia, nonché quelli relativi a tutta la viabilità secondaria nel tratto che riguarda la zona a monte e a valle delle gallerie ferroviarie ottocentesche per l’intero sviluppo di raddoppio della due mari da S.Zeno a Palazzo del Pero. Altra importante azione che compete al Comune di Arezzo, come indicato negli elaborati di VIA approvati dal Ministero Ambiente TTM, è quella di individuare, nell'ambito del polo estrattivo di Quarata, le aree di cava, anche tramite accordi con Imprese fornitrici di inerti (vedasi analisi aggiornata sulla base dei dati contenuti nel Piano di gestione della materie approvato in fase di VIA). SGC E 45 IPOTESI DI AUTOSTRADA ORTE-VENEZIA E IPOTESI DI RISTRUTTURAZIONE/RIQUALIFICAZIONE DEL TRACCIATO ESISTENTE ORTE-RAVENNA Nel dossier 2015 veniva riportata in ogni dettaglio la proposta di project financing del Consorzio Ilia Orme SpA per la costruzione di un nastro autostradale di 396 chilometri attraverso i territori di cinque regioni, circa 35 chilometri in Toscana, tutti in provincia di Arezzo nei Comuni di Sansepolcro e Pieve S. Stefano (investimento di 10,4 miliardi di euro, di cui 9,8 per lavori). Nell’allegato infrastrutture al DEF 2015 l’ipotesi di autostrada è stata depennata dall’elenco di “25 opere prioritarie” finanziate con leggi di stabilità e bilancio. L’allegato al DEF 2017 la SGC E 45 Orte – Ravenna è inserita tra gli interventi “prioritari che hanno una chiara e definita connotazione sia in termini tecnici e di spesa e come tali già programmati”. La riqualificazione del tracciato esistente di fatto è già iniziata come indicato di seguito. L’allegato al DEF prevede anche un progetto di fattibilità per la risoluzione delle criticità esistenti, che hanno origine dalla revisione di un progetto superato da tempo per l’emanazione di norme più rigorose riguardanti la sicurezza stradale e antisismica. L’investimento complessivo previsto è di 1.500 milioni di euro e riguarda anche il tratto Civitavecchia-Orte. L’ANAS ha in corso un significativo programma di investimenti per circa 74 milioni di euro, sono state finalmente sistemate le pavimentazioni con consolidamento dei sottofondi, 15 viadotti sono stati interessati da interventi strutturali con ripristino di copri ferri, giunti di dilatazione e altre opere di manutenzione straordinaria, senza escludere demolizioni e ricostruzioni per opere ritenute irrecuperabili tenuto presente l’alta sismicità della zona appenninica. Per inciso un tema sollevato da tempo dal Comune di Pieve Santo Stefano: la vecchia SS 3 bis è classificata “comunale” tra Pieve Santo Stefano e il confine con la Provincia di Forlì, fino a Canili non esiste viabilità alternativa alla E45, la vecchia arteria che collega Toscana a Emilia Romagna è franata in più punti. Il tratto Canili-Verghereto, fino al dicembre del 2012, era percorribile solo da residenti, poi è stato posizionato un new jersey che impedisce il transito. Anas ha deciso recentemente di investire, con un progetto da 2,5 milioni di euro, su questo tratto di strada che altrimenti, come già avvenuto nel caso di chiusura completa della SGC E45, taglia a metà l’Italia fra Umbria e Romagna. Sempre rimanendo sulla stessa arteria un ulteriore elemento di criticità è intervenuto il 18 maggio 2017: lo svincolo che conduce all' area di servizio di Canili è stato chiuso dopo aver verificato lesioni strutturali nelle travate che si sviluppano su due campate. Sono in corso indagini per un progetto urgente di sostituzione con travi metalliche, la riapertura al traffico dello svincolo E45 Canili Sud non è al momento prevedibile.

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