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Economia

"L'E45 è un problema nazionale". Confartigianato Arezzo chiede lo stato di emergenza

Vannetti: arrivare presto ad un commissario consentirà di operare con la massima rapidità per portare alla migliore soluzione nel minor tempo possibile

Tutto nasce da un degrado che è inaccettabile e al quale occorre porre rimedio al più presto non solo per le imprese ma per tutti i cittadini.

“Il degrado e la conseguente chiusura di un tratto importante della E45 è un problema nazionale. E’ un nodo che taglia di fatto il Paese in due, e assume una gravità enorme. Tanto che noi, come Confartigianato Arezzo, dalla provincia più direttamente colpita da questa sciagura, figlia anche di tanta incuria e disattenzione pubblica, chiediamo al presidente della Regione Rossi che si confronti rapidamente con il suo collega alla guida dell’Emilia Romagna, per chiedere lo stato di emergenza, in modo da poter arrivare presto ad un commissario che possa gestire in tempi rapidi e immediati la situazione”.

Sono parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, a seguito della chiusura della E45 nel tratto in Valtiberina, “chiusura che nasce da un degrado che è inaccettabile e al quale occorre porre rimedio al più presto”.

“La nostra richiesta dello stato di emergenza nasce dalla gravità delle moltissime conseguenze negative che questo nefasto evento provoca – spiega ancora Vannetti - vi sono problemi a livello nazionale, perché una delle principali arterie italiane a di lunga percorrenza è inutilizzabile, e questo porterà alla necessità, per il trasporto merci, ma anche per i cittadini di ogni parte del Paese che hanno bisogno di raggiungere certe destinazioni, di passare per l’autostrada, che registrerà quindi un aumento notevole di traffico, con costi aggiuntivi per chi avrebbe invece usato la E45”.

“Non mancheranno poi intasamenti  - insiste Vannetti in questa analisi  - e problemi di tenuta sulle strade alternative in zona Valtiberina, con danni sia legati alla perdita di rapidità dei trasporti e quindi della loro efficacia, e sia derivanti dalle enormi difficoltà operative anche nella gestione della logistica”.

“Noi parliamo anche, ma certo non parliamo solo – spiega ancora Vannetti -  delle difficoltà degli artigiani e del mondo delle Pmi nel suo complesso, parliamo anche e soprattutto a nome delle famiglie dei territori interessati da questa sciagura, che grazie all’intervento puntuale della magistratura, ha evitato di trasformarsi in vera a propria tragedia che è invece avvenuta e Genova”.

Ma le conseguenze di questa chiusura sono forse addirittura di impatto maggiore, coinvolgendo l’intero asse stradale italiano, rispetto alla questione Genova, sul fronte della mobilità di uomini e merci a livello nazionale.

“Per questo, ripeto - conclude Vannetti – come Confartigianato chiediamo che si trovi al più presto il modo di proclamare lo stato d’emergenza e di procedere di conseguenza alla soluzione più efficace e rapida possibile di questo problema di enorme portata non solo sulla viabilità, ma anche sull’economica, l’ambiente e per l’impatto sociale delle sue conseguenze. Lo stato di emergenza consentirebbe anche di attivare tutte quelle procedure tecniche di sgravo e di ristorno dei costi aggiuntivi legati alla situazione che si è venuta a creare e che allevierebbero almeno in parte le difficoltà delle imprese del territorio”.

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