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E-Distribuzione Enel. La denuncia della Cgil: "Manca personale, a rischio interventi e manutenzione"

“Nella provincia abbiamo 49 operativi che sono quelli che possiamo vedere sui pali o che vanno nelle case per i guasti oltre a 7 tecnici che per buona parte del tempo svolgono anche attività impiegatizie"

Si chiama “E-Distribuzione” ed è la società del gruppo Enel che, sostanzialmente, fa arrivare l’energia elettrica a 31 milioni di clienti in 7.400 comuni con oltre 1 milione di chilometri di rete. “Questa è la sua missione – ricorda il segretario generale della Filctem Cgil Arezzo, Gabriele Innocenti insieme alla rsu. Resta da vedere se è in grado di attuarla perché il personale sta diminuendo, non vengono sostituiti né i dimissionari né i pensionati e se anche i servizi non sono per ora a rischio, i tempi per garantirli sono destinati ad allungarsi sempre di più, con disagi e danni a famiglie e imprese”. Arezzo ha oltre 210.700 clienti che raggiunge con più di 3.200. Km di linee su un territorio di 3.240 Km quadrati.

“Nella provincia di Arezzo abbiamo 49 operativi che, per intenderci, sono quelli che possiamo vedere sui pali o che vanno nelle case per i guasti oltre a 7 tecnici che per buona parte del tempo svolgono anche attività impiegatizie. Questi numeri si traducono in tempi più lunghi per sistemare i guasti con maggior disagio per le utenze oltre al fatto che i rischi di infortunio aumentano dato che spesso operano in situazioni ai limiti della sicurezza. Per far capire meglio, ci sono zone dove si è passati da 16 a 10 operativi con oltre 10 Comuni da coprire portando da 4 a 2 il numero dei reperibili. Questo vuol dire sperare che non ci siano guasti perché i tempi di intervento non possono non allungarsi”.

Analogo ragionamento per gli allacciamenti: ci sono tempi da rispettare che variano secondo la tipologia dell'intervento, ma che con l'attuale personale interno anche con l'apporto di quello esterno sono difficili da rispettare.

E l’emorragia sembra non avere fine. I numeri continuano a diminuire costantemente.

“Gli addetti lasciano questo servizio per diversi motivi: pensionamento, altro lavoro e trasferimento in altra società del gruppo Enel. Questi lavoratori non vengono rimpiazzati e l’azienda non ha finora dato seguito agli accordi firmati con i sindacati sui livelli occupazionali. Inoltre ci domandiamo se in questa situazione sarà possibile cogliere tutte le opportunità che deriveranno al Pnrr. Già in questa fase il lavoro non manca assolutamente. La domanda è come potremo rispondere ad una domanda crescente?”.

Una data di riferimento è il gennaio 2022. “Per allora – conclude Innocenti – l’azienda dovrà aver presentato il piano di riorganizzazione. Per ora non abbiamo nessuna notizia. Chissà, forse dovremo dire a tutti di dotarsi di un generatore autonomo (naturalmente a gasolio o benzina) se non si vorrà rimanere al buio.

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