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Disoccupazione: il 42,6% degli under 30 senza lavoro. Camera di Commercio e Comune di Arezzo uniscono le forze

La difficoltà, per gli under 30 che scelgono una carriera imprenditoriale, è riuscire a mantenere la propria azienda attiva e competitiva, soprattutto nei primi due anni. Chi invece decide di intraprendere altri percorsi lavorativi deve scontrarsi...

La difficoltà, per gli under 30 che scelgono una carriera imprenditoriale, è riuscire a mantenere la propria azienda attiva e competitiva, soprattutto nei primi due anni. Chi invece decide di intraprendere altri percorsi lavorativi deve scontrarsi con un altro problema: la possibilità di ottenere un contratto e, molto più semplicemente, trovare un lavoro.

I dati in provincia di Arezzo parlano chiaro. La disoccupazione giovanile, nel solo 2015, tocca arriva al 42,6% con un incremento di 3,4 punti percentuale rispetto all'anno precedente (nel 2014 era il 39,2%). Una cifra esorbitante che supera di misura quanto registrato nelle province di Firenze (24,3%), Siena (35,6%) e Grosseto (25,1%). Le ragioni sono tutte rintracciabili nell'alta vocazione artigianale del territorio aretino e nella crisi che ha abbracciato l'intero comparto.

Una situazione preoccupante che riporta l'attenzione del mondo economico e amministrativo sulla necessità di adoperarsi per arginare i danni.

Partendo da questa analisi ecco che Camera di Commercio e Comune di Arezzo hanno deciso di spingere ancora di più sull'acceleratore e rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro. Così è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per la creazione di impresa e alternanza tra i banchi delle aule degli istituti superiori e le realtà produttive. Sono stati l'assessore comunale Lucia Tanti, il presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni e il segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo, Giuseppe Salvini ad illustrare i contenuti dell'accordo.

"Entrambe le istituzioni firmatarie del protocollo - spiegano dalla Camera di Commercio - ritenendo fondamentale dare un concreto sostegno all'orientamento professionale dei giovani e degli inoccupati, rafforzeranno i servizi già operativi nelle rispettive strutture e metteranno in comune le esperienze maturate e le dotazioni strumentali. Si tratta di un importante sinergia tra i due enti maggiormente interessati impegnati nella crescita economica della città. Un protocollo in grado quindi di potenziare e diffondere maggiormente tra i giovani le informazioni e la conoscenza delle opportunità esistenti a sostegno della creazione d'impresa e dell'orientamento".

Le imprese giovanili presenti nella provincia di Arezzo a metà del 2016 erano complessivamente 3.343, pari all'8,8% del totale delle imprese. Rispetto alla stessa data del 2015 se ne contano 72 in meno, con una variazione percentuale del -2,1%. Questa è l'ultima di una serie di flessioni che tratteggiano una tendenza che sta caratterizzando l'imprenditoria giovanile aretina ormai da alcuni anni.

"La nascita di nuove imprese giovanili quindi non riesce a bilanciare il progressivo invecchiamento del sistema imprenditoriale aretino anche per la selezione molto più marcata a cui sono soggette le imprese giovanili tradizionalmente meno strutturate e capitalizzate - ha ribadito il segretario Salvini - E' quindi necessario che queste giovani iniziative di business siano in grado di superare la fase di start-up e riescano ad affermarsi sul mercato. Per realizzare questo risultato è indispensabile fornire ai giovani imprenditori una formazione in grado di supportarli e accompagnarli nei primi anni di vita delle loro aziende".

Per quanto concerne gli istituti scolastici del capoluogo, saranno affrontati gli impegni che la legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola) stabilisce per l’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti aretini saranno chiamati a partecipare a specifici periodi di formazione scolastica e apprendimento “sul campo” negli ultimi tre anni delle scuole secondarie superiori. Tali percorsi si articoleranno in 200 ore nei licei e 400 ore negli istituti tecnici e professionali con valutazione finale dei risultati in sede di esame di maturità.

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