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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Disoccupazione alle stelle: 55mila gli aretini senza un lavoro

Oltre 55.000 disoccupati nel territorio, e tutti zitti. I dati allarmanti che vengono dal Centro per l’impiego della Provincia di Arezzo, che molti ancora chiamano ufficio di collocamento, sono chiari. Oltre 55.000 disoccupati, o che comunque...

Oltre 55.000 disoccupati nel territorio, e tutti zitti. I dati allarmanti che vengono dal Centro per l’impiego della Provincia di Arezzo, che molti ancora chiamano ufficio di collocamento, sono chiari.

Oltre 55.000 disoccupati, o che comunque non raggiungono un bassissimo limite di reddito, censiti nel territorio della Provincia di Arezzo. Ho fatto un calcolo a spanne: la popolazione in età da lavoro nel territorio si aggira intorno alle 150.000 persone, quindi oltre un terzo della stessa è sostanzialmente a spasso. Già così ci sarebbe da spararsi.

Questo è un territorio che era abituato, purtroppo ormai in un passato ogni giorno più remoto, ad una situazione di piena occupazione, o quasi. Quelli più stagionati ben ricordano le code di auto e di motorini in uscita dai parcheggi della Lebole o della Unoarre, o di tante altre, seppur minori ma comunque importanti, realtà produttive o commerciali. Ricordiamo le attività artigianali ed industriali a San Zeno, tanto per citare alla rinfusa, o le attività commerciali ai Pratacci.

Un fervore economico che trainava i settori dei servizi, dell’edilizia, delle professioni. Insomma c’era spazio, migliore o peggiore, per tutti nella nostra comunità. L’incompetenza, o peggio, della classe politica nazionale ci ha portato in questa situazione. Ma non basta. Le oltre 55.000 persone sono quelle censite come prive di occupazione presso il Centro per l’impiego. Vi prego di tenere presente la parola censite. E tutte quelle che censite non sono?

Penso, per fare un esempio, ai tanti commercianti di una certa età che hanno dovuto cessare l’attività, si saranno iscritti tutti al Centro per l’impiego, saranno censiti? Mah, ne dubito. E i tanti giovani, e meno giovani, emigrati negli ultimi anni, sono censiti? Ovviamente no, direte voi, visto che sono all’estero. Giusto, ma se non se ne andavano, erano anche loro nell’elenco. Ed i tanti cassaintegrati, nel territorio saranno mal contate 4.000/5.000 persone, visto che formalmente hanno un posto di lavoro, sono censiti? Ovviamente no. E quando la maggior parte di loro si trasformerà, andando avanti di questo passo, da cassaintegrati in disoccupati? Saranno anche loro censiti, purtroppo.

Ed i numeri saliranno. E tutto questo nonostante, e va riconosciuto, l’impegno profuso dai Centri per l’impiego che fanno quello che possono. Questo è quello che sta capitando alla nostra piccola comunità. E la politica nazionale non mostra segni di ravvedimento. In conclusione, e solo dalla lettura di questi numeri, emerge con chiarezza che parlare di ripresa economica, e quindi di ripresa occupazionale, è pura propaganda, se non un preoccupante vaneggiamento.

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