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Decreto rimborsi. Renzi: "Se fossi un dei risparmiatori abbraccerei Padoan", Vittime Salva-Banche: "Non ci fermeremo"
“Chi non ha i requisiti o non vuole utilizzarli ha comunque l’opportunità di rivolgersi all’arbitrato”. Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan replica così, in una lunga intervista rilasciata a Repubblica, alle polemiche sorte subito dopo...
“Chi non ha i requisiti o non vuole utilizzarli ha comunque l’opportunità di rivolgersi all’arbitrato”.
Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan replica così, in una lunga intervista rilasciata a Repubblica, alle polemiche sorte subito dopo l’approvazione del Dl riguardante i rimborsi per gli obbligazionisti delle quattro banche in risoluzione. "Le misure che abbiamo indicato - afferma il ministro - consentono ad un consistente numero di risparmiatori e di obbligazionisti di ottenere un rimborso automatico fino all'80% dell'investimento. Non è una percentuale arbitraria, perché tiene conto del fatto che costoro hanno beneficiato di rendimenti e interessi che coprono il restante ammontare; abbiamo fissato questa soglia per evitare che qualcuno alla fine incassasse rimborsi superiori all'esborso iniziale. Il rimborso diretto è semplicissimo: fai la domanda corredata della documentazione e se hai i requisiti ottieni il rimborso. La via dell'arbitrato richiede di passare per una valutazione nel merito ma è comunque più veloce dI una causa. La data del 12 giugno 2014 oltre la quale l'acquisto non è più soggetto a rimborso perché non si può contestare la retroattività delle nuove norme coinvolge 158 persone, che hanno comprato sul mercato telematico ad un prezzo pari al 50-60 per cento di quello iniziale; un comportamento che al di là di ogni ragionevole dubbio evidenzia persone che conoscono i mercati e prendono un rischio, non hanno subito un misselling, un acquisto non trasparente. È l'uno percento del totale degli investitori". E sulla posizione riguardante le modalità e le quantità dei risarcimenti il commento del premier Matteo Renzi lascia poco spazio alla libera interpretazione.“Se fossi una delle persone coinvolte in questa vicenda - ha sottolineato durante la conferenza stampa indetta subito dopo il Consiglio dei ministri di venerdì 29 aprile - oggi abbraccerei Padoan. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole e di ricorrere alle misure che meglio ritiene opportune”.
Prese di posizione che, neanche a dirlo, non hanno affatto incontrato il favore di nessuno dei membri dell'associazione Vittime del Salva-Banche. In occasione del corteo per il Primo Maggio, i risparmiatori azzerati sono scesi nuovamente in piazza per far sentire ancora una volta forte la propria voce. "La battaglia non è terminata - ha sottolineato Letizia Giorgianni presidente dell'associazione delle Vittime - e ricordiamo che questo decreto può ancora essere perfezionato tramite gli emendamenti. L’Associazione non intende assolutamente fermarsi, ma continuerà a battersi affinché ci sia una soluzione accettabile per tutti". Primo Maggio. Le Vittime del Salva-Banche in piazza al fianco della Cgil