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Davvero i migranti costeranno agli italiani 6.000 miliardi di lire nel 2017?

Sembra che il problema della gestione dei migranti  si stia ancora di più complicando. Tralasciando tutti gli altri aspetti, pare infatti che chi si occupa di accoglienza sia strutturalmente piuttosto indietro con le riscossioni da parte dello...

Sembra che il problema della gestione dei migranti si stia ancora di più complicando. Tralasciando tutti gli altri aspetti, pare infatti che chi si occupa di accoglienza sia strutturalmente piuttosto indietro con le riscossioni da parte dello Stato. In questi giorni la stampa nazionale parla senza mezzi termini di possibile paralisi dell’assistenza ai migranti in varie parti del territorio nazionale perché mancherebbero all’appello da qui alla fine dell’anno un miliardo di euro (2.000 miliardi di lire).

E sarebbero comprese in Toscana le città di Arezzo, Firenze, Grosseto e Lucca. Non sfuggono i rischi connessi ad una eventuale sospensione non gestita delle attività delle strutture preposte all’accoglienza. Senza girarci tanto intorno, per esempio quello di ritrovarsi migliaia di persone abbandonate a se stesse a “spasso” per l’Italia. Già ora il mancato riconoscimento della qualifica di rifugiato proveniente da zone pericolose, come per lo più avviene, fa decadere dal diritto di restare in Italia.

Ma non essendo accompagnato da una efficace attività di rimpatrio nei paesi di origine, e nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine si dice che molte di queste persone spariscano dai radar con tutti i noti rischi. Speriamo che tutti questi timori vengano dissipati presto. D’altra parte anche la ridistribuzione dei migranti promessa dall’Unione Europea in tutti gli altri stati membri è stata l’ennesima presa di giro ai danni dell’Italia e degli italiani. Si parla di soltanto un migliaio di migranti ricollocati fuori dal paese in un anno, quando solo nei primi otto/nove mesi sembra che ne siano arrivati oltre 130.000. Ma qui si aprirebbe l’immenso argomento di una classe politica nazionale boccalona e sempliciotta, se non fantozziana, che ci porterebbe lontano. Per tornare al tema è più che comprensibile la preoccupazione della popolazione.

Ed anche il presidio fatto dalle prefetture nel territorio, delle quali almeno dalle nostre parti gli operatori parlano molto bene, dovrà essere supportato dalle adeguate risorse. Ridicolo è poi parlare di denari che verrebbero rimborsati dall’Unione Europea. L’Italia ha sempre dato all’Unione Europea ogni anno molto di più di quello che ha ricevuto in termini di fondi strutturali, ecc.. C’è chi ha calcolato che l’Italia ha dato all’Unione Europea, tra il 2000 ed il 2014, 72 miliardi di euro (140.000 miliardi di lire) in più rispetto a quelli che ha ricevuto indietro.

Quindi al massimo ci verrebbe restituito qualcosa di nostro. Ma ora sembra che non sia neanche così. Infatti per l’unione Europea la spesa italiana per i migranti non sarebbe considerata straordinaria in quanto legata a circostanze eccezionali, e quindi in qualche modo “rimborsabile”, ma ormai ricorrente e quindi a carico degli italiani. Vedremo come andrà a finire visto che non si tratta di bruscolini. Infatti in recentissimi documenti governativi si parlerebbe di tre miliardi e mezzo di euro (oltre 6.000 miliardi di lire) di spese previste in Italia per i migranti nel 2017. Amareggia profondamente chi ha valori cristiani e sensibilità sociale dover parlare in termini crudamente economici della vita delle persone, ma purtroppo questa sembra essere la situazione alla quale ci hanno portato troppi anni di scriteriata politica dell’accoglienza. Poi resta sempre da comprendere perché consentiamo all’Unione Europea di prenderci regolarmente a calci su tutto, questione migranti compresa.

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