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Crollo Emirati, boom di Hong Kong. Ecco le nuove rotte dei gioielli di Arezzo

Hong Kong, la nuova "mecca" per la gioielleria Made in Arezzo. La tendenza era stata anticipata una settimana fa, con la pubblicazione del report della Camera di Commercio sull'export provinciale. Lo ha confermato ieri un'analisi del Sole 24 Ore...

Hong Kong, la nuova "mecca" per la gioielleria Made in Arezzo. La tendenza era stata anticipata una settimana fa, con la pubblicazione del report della Camera di Commercio sull'export provinciale. Lo ha confermato ieri un'analisi del Sole 24 Ore che mette in fila le province più dinamiche in cui le esportazioni sono cresciute di più secondo il settore e il mercato di destinazione.

Il balzo della vendita dei gioielli aretini ad Hong Kong è di 35,2 milioni: da 107,4 del primo semestre del 2016 a 142,6 dello stesso periodo del 2017, una crescita del 32,7%. Una performance, come spiega il report dell'ente camerale aretino, in parte ascrivibile alle fluttuazioni di prezzo dei metalli nobili (la gioielleria aretina è avanzata complessivamente del 5,2% in un anno, il fixing dell'oro ha presentato nei primi sei mesi del 2017 un incremento medio del 4,5% nelle quotazioni in euro), in parte alle nuove geografie dei mercati di sbocco.

E’ da evidenziare la trasformazione dei mercati di sbocco della nostra gioielleria: agli Emirati Arabi Uniti, che fino a qualche anno fa rappresentavano oltre i 2/3 dell’esportazione orafe aretine, si sono affiancati altri mercati di riferimento, come quello di Hong Kong, quello statunitense e quello turco - aveva spiegato il direttore della Camera di Commercio di Arezzo Giuseppe Salvini -. Siamo in presenza di una maggiore frammentazione dei mercati, derivante in parte dalle difficoltà dello stesso hub arabo causate dal contesto internazionale e dalla caduta del costo dei prodotti petroliferi, che peraltro in questi ultimi mesi si è arrestata . Una trasformazione con risvolti positivi come la significativa riduzione dei margini di rischio che normalmente presenta l’esistenza di un mercato unico di riferimento.

E oggi il Sole spiega che i gioielli di Arezzo hanno collezionato, in valore assoluto, la sedicesima crescita provinciale d'Italia in relazione a uno specifico mercato. Al vertice della top 30 del quotidiano economico c'è l'auto di Torino in Cina (+391,8 milioni), poi i farmaci di Milano negli Usa (+174 milioni), quindi la stessa tipologia di prodotti di Frosinone in Germania (+148,9). Per quanto riguarda la Toscana, oltre ad Arezzo, figura soltanto la provincia di Firenze, declinata nell'export dei farmaci (4° posto con il +134 milioni in Francia), delle calzature (6° posto con +78,4 milioni in Svizzera) e della meccanica (con +78,3 milioni negli Usa).

@MattiaCialini

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