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Crac Banca Etruria, i documenti che Visco consegnerà alla commissione d'inchiesta

Sarà una nuova settimana cruciale quella che inizia domani sul fronte banche. Nei prossimi giorni infatti il governatore di Bankitalia Ignazio Visco dovrà consegnare alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche, guidata da Pier...

Sarà una nuova settimana cruciale quella che inizia domani sul fronte banche. Nei prossimi giorni infatti il governatore di Bankitalia Ignazio Visco dovrà consegnare alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche, guidata da Pier Ferdinando Casini, l'intero dossier in suo possesso. E tante, tantissime pagine saranno dedicate a Banca Etruria.

Atti che però non saranno presi in esame subito. Tra non poche polemiche le vicende che riguardano Banca Etruria saranno affrontate per ultime. Anche se i tempi non si prospettano eccessivamente lunghi, secondo la legge infatti, la commissione (composta da quaranta parlamentari, 20 deputati e 20 senatori che vengono nominati dai presidenti delle due Camere, che indicano anche il nome del presidente) ha un anno di tempo per concludere i lavori. Dopo sei mesi dall'avvio la commissione è tenuta a presentare una relazione. E considerando che l'attuale legislatura scadrà a marzo la commissione avrà solo sei mesi per lavorare. L’elenco dei documenti, come detto, è lunghissimo: si parla di circa 4.200 pagine che Banca d’Italia metterà a disposizione della commissione. Sono relativi a 7 crisi bancarie:le due banche venete, il Monte dei Paschi di Siena e le 4 banche poste in risoluzione due anni fa (Etruria, Ferrara, Chieti e Marche). Ma cosa potrebbe essere rivelato da questo immenso dossier? Secondo indiscrezioni pubblicate da Corriere della Sera dagli atti emergerebbe che già nel 2013 Bankitalia era a conoscenza della deriva di Banca Etruria e anche delle banche venete. Non solo, Bankitalia avrebbe spinto per un'aggregazione tra Banca Etruria e la Popolare di Vicenza tanto che la "mancata fusione è tra le contestazioni formulate nell’azione di responsabilità da 500 milioni di euro contro i componenti degli ultimi tre cda di Etruria. I banchieri hanno invece resistito e adesso sarà l’organismo bicamerale a formulare il proprio giudizio", riporta il Corriere della Sera. Non solo, tra i documenti ci sarebbe anche una lettera che lo stesso Visco aveva scritto nel 2013 il cui contenuto parla di gravi anomalie. Ecco i brano del testo, datato 3 dicembre 2013, riportato da Corriere della Sera

"da tempo la situazione aziendale della banca è connotata da elementi di marcata anomalia che hanno indotto quest’istituto a rappresentare più volte ai diversi organi aziendali che si sono succeduti nella conduzione della Popolare, l‘esigenza di attivarsi per risanare la gestione, connotata da significati squilibri tecnici e debolezze organizzative"

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