Coronavirus fobia, così gli aretini non viaggiano più. Turismo in ginocchio: "Chiesto lo stato di calamità"
Il blocco delle gite scolastiche e dei viaggi di istruzione, lo stop che in molti casi hanno subito convegni ed eventi di formazione, e la paura che porta a rimandare le vacanze a una data imprecisata, hanno creato una miscela esplosiva per il settore del turismo aretino.
"Un disastro". Non ci sono mezzi termini per descrivere i riflessi della "Coronavirus fobia" sul settore del turismo e dei viaggi. Giorno dopo giorno - con un picco impressionante da lunedì scorso- le disdette da parte di aretini in partenza e turisti in arrivo si moltiplicano. "Fino a rischiare di far scendere il fatturato di alcune agenzie - spiega Laura Lodone di Confcommercio - prossimo allo zero".
Ma cosa sta accadendo? Il blocco delle gite scolastiche e dei viaggi di istruzione, lo stop che in molti casi hanno subito convegni ed eventi di formazione, e la paura che porta a rimandare le vacanze a una data imprecisata, hanno creato una miscela esplosiva per il settore del turismo aretino.
"Gli operatori sono in difficoltà - spiega Lodone - perché molti gruppi stanno rinunciando ai viaggi. Una disdetta dietro l'altra. Gli aretini hanno paura di muoversi e hanno anche paura di non poter rientrare in Italia. La psicosi da Coronavirus sta creando danni enormi. A questo si è aggiunta la sospensione dei viaggi di studio e delle gite scolastiche, fino al 15 di marzo, proprio nel periodo del picco delle partenze".
Il clima di tensione e di preoccupazione ha portato ad annullare o rimandare anche vacanze più avanti nel tempo. Ci sono persone che hanno disdetto le vacanze per il prossimo agosto e comitive che hanno deciso di rimandare gite in paesi dove il non ci sono focolai, come in Portogallo. A peggiorare ancora la situazione sono arrivate le restrizioni per i viaggiatori per e dall'Italia: Grecia e Croazia ad esempio hanno sospeso le gite in Italia, i ragazzi francesi di ritorno da un viaggio di istruzione in Italia vengono messi in quarantena. Israele parla di quarantena per chi arriva dall'Italia e in Gran Bretagna gli italiani che partono dalle zone dei focolai vengono messi in quarantena.
"Poi c'è il turismo in entrata - prosegue Lodone - che sta attraversando una terribile crisi. Nonostante infatti per Arezzo questo sia solitamente uno dei periodi più positivi, grazie al turismo congressuale, ad oggi alberghi e strutture ricettive hanno registrato disdette impressionanti. Si parla di cifre che oscillano tra il 70 e l'80 per cento. E gli alberghi restano vuoti".
Confcommercio Toscana e le federazioni regionali del turismo hanno chiesto alle autorità, in virtù dell’eccezionalità della situazione, di “dichiarare lo stato di calamità, adottando misure valide a sostenere le aziende in questo periodo, come la moratoria sui mutui, lo slittamento del pagamento deitributi e delle rate della Rottamazione ter in scadenza il 28 febbraio”.
“A spaventare di più gli imprenditori – spiegano nella nota - è la totale imprevedibilità della situazione, che si evolve con una rapidità sconcertante. Non possiamo che affidarci a quanto ci dicono le autorità sia per fare previsioni economiche anche nel breve periodo sia per dare indicazioni operative ai nostri associati su come comportarsi in azienda”.