Confindustria: "Somministrare i vaccini ai lavoratori direttamente nelle aziende aretine"
L'Associazione degli Industriali della Toscana del Sud aderisce all'appello lanciato dal presidente nazionale Bonomi: "Vanno tutelate figure impiegate in attività inderogabili per le imprese"
Confindustria Toscana Sud, l'associazione degli industriali che copra anche la provincia di Arezzo oltre che quelle di Siena e Grosseto, aderisce all'appello del presidente nazionale Carlo Bonomi, sostenendo la possibilità di vaccinarsi nelle aziende del territorio, cpomprese quelle aretine, per poter dare impulso a una rapida uscita dalla pandemia che, oltre ad aver provocato un alto numero di morti, sta ingessando il Paese.
"Il presidente del consiglio Mario Draghi, nel suo primo discorso al Senato, ha sottolineato la necessità di usare il maggior numero di luoghi, pubblici e privati, per accelerare il piano vaccinale. Il Presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi ha sostenuto la possibilità di somministrare vaccini ai lavoratori direttamente nelle aziende. Confindustria Toscana Sud sostiene a sua volta questa possibilità", spiega una nota dell'associazione, la cui delegazione aretina ha sede in via Roma.
E il presidente Paolo Campinoti aggiunge: "Le imprese nel nostro paese sono in difficoltà assoluta, interi comparti rischiano di essere spazzati via. Non si può più aspettare, la campagna vaccinale nazionale deve accelerare vertiginosamente. Contestualmente devono essere inseriti tra le fasce che hanno priorità nella vaccinazione, accanto a magistrati, professori universitari, avvocati, anche i lavoratori impiegati in attività inderogabili per le aziende che, dovendosi spostare in più luoghi, sono maggiormente a rischio. Se non si consente alla aziende di poter garantire il lavoro certo di alcune figure professionali, si rende ancora più impraticabile la lotta per far sopravvivere le aziende. Ripeto non c’è più tempo, abbiamo bisogno perlomeno di questa possibilità, ne va del futuro economico del paese”.