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La Confcommercio di Arezzo si è fusa con quella di Firenze: ecco tutte le nuove cariche

Franco Marinoni è stato confermato direttore generale, Catiuscia Fei è direttore aggiunto. Aldo Cursano è il presidente e Francesco Butali vice

Con la definizione del nuovo organigramma aziendale si è perfezionato l’iter di unificazione delle Confcommercio delle province di Firenze e Arezzo, che già da qualche anno condividevano il management e parte dello staff e che, dal 1° luglio 2022, sono diventate un’unica realtà con i medesimi organi dirigenziali: il fiorentino Aldo Cursano, imprenditore con molteplici attività nel settore dei pubblici esercizi, come presidente e l’aretino Francesco Butali, amministratore delegato del gruppo Euronics, in qualità di vicepresidente, coadiuvati da una giunta e da un consiglio direttivo formati da imprenditori rappresentativi di entrambi i territori provinciali. 

Il processo di unificazione, avviato nel 2018, è stato portato avanti passo dopo passo sotto l’attenta direzione operativa di Franco Marinoni, che è stato confermato ai vertici della nuova associazione di categoria come direttore generale. Al suo fianco opereranno Catiuscia Fei in qualità di direttore aggiunto, Sergio Agnelli come amministratore, Stefano Orlandi alla guida della formazione e tre vicedirettori: Gabriella Iannotta dell’area marketing e sviluppo, Stefano Guerri dell’area sindacale e Gian Luca Rosai per l’organizzazione di eventi.

La fusione Arezzo-Firenze

"L’organigramma così strutturato - spiega una nota - sancisce in maniera definitiva l’accorpamento delle due Confcommercio: quella di Firenze, ovvero del capoluogo di regione (col maggiore bacino di utenza potenziale), e quella di Arezzo, col maggiore indice di penetrazione in Italia (oltre 9mila associati su circa 12mila imprese del settore terziario esistenti). Un’operazione complessa, ma vincente, che aggiunge un importante tassello al processo di semplificazione e di riorganizzazione che aveva già visto in Toscana l'aggregazione delle associazioni del terziario di Pistoia e Prato da un lato e Lucca e Massa Carrara dall'altro.  La neonata "Confcommercio-Imprese per l'Italia delle province di Firenze e Arezzo" (questa la denominazione esatta) diventa una delle associazioni più forti e rappresentative del sistema Confcommercio in Italia, seconda dimensionalmente alla sola organizzazione di Milano, e si presenta oltre che con la stessa conduzione tecnica anche con lo stesso volto a livello politico. Aldo Cursano, infatti, che era al vertice della Confcommercio fiorentina oltre che presidente regionale, nonché membro del consiglio e della giunta nazionale della Confcommercio e vicepresidente vicario della Fipe, la potentissima federazione italiana dei pubblici esercizi, è stato eletto presidente del nuovo organismo unitario. Al suo fianco come vicepresidente l’aretino Francesco Butali, finora presidente nel suo ambito territoriale, vicepresidente toscano e presidente della Consulta regionale delle categorie economiche. A condividere con loro la responsabilità della rappresentanza delle 16.000 imprese associate in totale, una giunta di 13 imprenditori e un consiglio direttivo composto in totale da 65 operatori rappresentativi dei due territori. Alla direzione generale della nuova Confcommercio riunita è stato quindi confermato Franco Marinoni, che, oltre a guidare l’organizzazione aretina dal 1993 e quella fiorentina dal 2017, dal 2013 è anche direttore generale di Confcommercio Toscana. Marinoni rappresenta e garantisce la continuità del modello organizzativo che ha reso grande la Confcommercio di Arezzo creando le condizioni per far riacquisire a quella di Firenze la leadership nella rappresentanza del settore, “appannata” dalle gestioni degli anni precedenti. Tra i vantaggi dell’operazione, oltre alla possibilità di ottimizzare le potenzialità della struttura con la condivisione delle risorse professionali, anche la messa a sistema di tutte le energie e competenze migliori, rafforzando i servizi e l'assistenza per tutte le imprese associate. Ma, soprattutto, la possibilità di aprire nuovi uffici periferici per il miglior presidio dell’ampio territorio anche grazie all’importante contributo della Confcommercio nazionale".    

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