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Economia

Confartigianato orafi, segnali positivi dalla fiera di Vicenza di settembre

Il presidente nazionale Luca Parrini: "presenti alla kermesse vicentina soprattutto operatori provenienti dai Paesi europei"

Le restrizioni alla circolazione degli operatori economici imposte dalle normative dei diversi paesi del mondo a causa dell’emergenza sanitaria non hanno pregiudicato, come molti temevano, i risultati della fiera di Vicenza di Settembre. Grandi assenti all’appuntamento vicentino sono stati soprattutto gli americani. Ma sono mancati anche gli operatori provenienti da Hong Kong e dalla Cina e più in generale dai paesi del continente asiatico, oltre che dal sudamerica. Ciononostante i segnali che arrivano dalla Fiera di Vicenza nell’ultimo giorno di svolgimento della manifestazione sono molto positivi. A rispondere all’appello di Italian Exhibition Group sono stati essenzialmente i buyer provenienti dai Paesi europei che hanno incontrato le circa 130 imprese del distretto orafo di Arezzo. Gli operatori provenienti da Polonia, Romania, Francia, Germania, Grecia e Repubblica Ceca, Croazia ma anche Serbia e Albania hanno dato vita a fitte contrattazioni negli stand provvedendo anche a sottoscrivere interessanti ordinativi.

“Durante lo svolgimento della fiera – dichiara il Presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini – abbiamo riscontrato un forte ritorno di interesse per il gioiello made in Italy da parte di tanti nuovi buyer europei che affollavano i corridoi del quartiere fieristico”.

Da quanto riportato dalle imprese associate molti di queste contrattazioni si sono già concretizzate in ordinativi, che naturalmente andranno confermati nelle prossime settimane.

"Nonostante gli scetticismi e le riserve di molte imprese orafe, possiamo dire che la scommessa fatta sull’organizzazione di un evento in presenza per il nostro settore anche nel 2021 sia stato vincente. Si tratta di una scelta che Italian Exhibition Group ha preso di concerto con le Associazioni di rappresentanza del gioiello made in Italy aderenti alla Consulta Orafa. La fiera rappresenta infatti uno strumento imprescindibile per la commercializzazione della produzione dei nostri sistemi di piccole imprese sui mercati internazionali. Il ritorno di tanti operatori del commercio all’ingrosso alla fiera di Vicenza può essere in gran parte spiegato alla luce dello stravolgimento delle catene di approvvigionamento internazionali che ha caratterizzato tanti settori di attività economica negli ultimi due anni. Anche nel nostro settore assistiamo quindi ad un forte interesse per il prodotto made in Italy da parte di buyer che negli ultimi anni si erano rivolti alle grandi imprese manifatturiere operanti in Paesi come Cina e Turchia. I nostri concorrenti possono contare ancora su una forte competitività sul lato dei costi di produzione, ma le piccole imprese italiane possono garantire d’altro canto qualità del prodotto e soprattutto grande affidabilità nelle consegne anche per piccoli lotti di produzione”.

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