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Cgil: “I lavoratori del turismo senza contratto da 2 anni. E sabato sarà sciopero”

Sabato prossimo, 12 settembre, i lavoratori del turismo saranno in sciopero per l’intera giornata. La decisione è stata assunta dai sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs nelle imprese che applicano i contratti del turismo sottoscritti...

Sabato prossimo, 12 settembre, i lavoratori del turismo saranno in sciopero per l’intera giornata. La decisione è stata assunta dai sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs nelle imprese che applicano i contratti del turismo sottoscritti da Confindustria alberghi e Federturismo; Fipe e Fiavet di Confcommercio; Confesercenti. I lavoratori toscani si concentreranno, per la manifestazione regionale, a Livorno.

La motivazione? Risponde Claudio Bianconi, Segretario della Filcams Cgil: “da due anni siamo senza contratto e non si dica che il mancato rinnovo dipende dalla crisi perché i dati sulla stagione estiva, perlomeno in Toscana, annunciato un incremento del fatturato. Il turismo va sostenuto e valorizzato con servizi, infrastrutture e trasporti perché è potenzialmente un grande volano di ripresa. Per il rinnovo del Contratto nazionale non chiediamo cifre impossibili ma 88 euro scaglionati in tre anni: bisogna fidelizzare i lavoratori per fidelizzare i clienti, la competizione va fatta sulla qualità del lavoro”.

Invece la stragrande maggioranza dei lavoratori del turismo è ancora senza contratto. Gli addetti di un settore ritenuto strategico per l’economia (6% del Pil italiano, 4% di quello toscano) non ricevono un aumento dal mese di aprile del 2013, nonostante i significativi segnali di ripresa dei flussi turistici di cittadini italiani ed il consolidato aumento che ogni anno si riscontra di turisti stranieri.

Allo sciopero sono interessati circa 100mila lavoratori toscani. Il 25% sono stagionali e il loro sostegno al reddito è minacciato dal Jobs Act: è stata studiata una norma “paracadute” per il 2015, ma il 2016 resta ancora un'incognita. Si tratta di lavoratori e lavoratrici (bar, ristoranti, locali, alberghi) che al mese prendono da poche centinaia di euro fino a - nel migliore dei casi - 1.200, molto precarizzati.

“Questi lavoratori al termine della stagione affollano i nostri uffici vertenze – conclude Claudio Bianconi. C'è chi con contratto a part time di due ore al giorno ne lavora 40 a settimana, per non parlare dell'impennata dell'uso dei voucher che stiamo rilevando”. Infine un appello alla Regione Toscana e alle associazioni di categoria: “venga riportata in Giunta regionale la legge sul turismo e sia recepita la nostra richiesta di applicazione del contratto nazionale per tutte le imprese, per evitare concorrenza sleale e dumping contrattuale. E’ poi inaccettabile la totale assenza di responsabilità sociale verso i propri dipendenti da parte delle associazioni che continuano a nascondersi dietro il pretesto della crisi per giustificare il proprio interessato atteggiamento dilatorio”.

Ufficio stampa Cgil

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