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Economia

Cento aziende aretine a VicenzaOro: "Sfida alla tempesta perfetta"

Luca Parrini, presidente di Confartigianato Orafi: "Fiducia nella ripresa nonostante la guerra in Ucraina. A preoccupare sono le oscillazioni del prezzo2

Sono oltre duecento le imprese aretine che prenderanno parte alla fiera orafa di Vicenza che verrà inaugurata giovedì. Di queste circa cento sono quelle iscritte a Confartigianato, "una rappresentanza importante che contribuisce in modo determinante al numero degli espositori italiani della manifestazione fieristica vicentina: circa mille da tutto il mondo", afferma il presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini. A VicenzaOro si attendono operatori provenienti da 120 paesi del mondo, con delegazioni di buyer ospitati dalla fiera in crescita del 25%. L'appuntamento di Vicenza è stato anticipato dalla mostra JGT Dubai.

“Le imprese del distretto orafo di Arezzo partiranno alla volta di Vicenza, sulla scia di un ritorno alla normalità nonostante in questi giorni l'attenzione sia tutta rivolta al drammatico conflitto in Ucraina. Oltre agli arrivi dall'Europa e dal Medio Oriente attendiamo per questa edizione anche gli operatori dal Nord America e dall'Asia. I segnali arrivati non solo da Dubai ma anche dai mercati internazionali nell'ultimo trimestre dell'anno appena concluso sono stati molto incoraggianti. A preoccupare gli espositori non saranno tanto le assenze dai paesi coinvolti dal conflitto, che rappresentano circa il 3% del totale dei visitatori, quanto il clima di incertezza che la guerra inevitabilmente finisce per diffondere tra gli operatori economici. Soprattutto per le ripercussioni sulle quotazioni dell'oro che rappresenta il bene rifugio per eccellenza, oltre che la principale materia prima dell'industria orafa”.

Alcuni giorni fa l'oro ha superato per la prima volta la quota di 60 euro al grammo, ma a destare preoccupazione nel settore sono principalmente le oscillazioni del prezzo.

"L'aspettativa di una futura riduzione del prezzo dell'oro può infatti determinare un ritardo nel ritiro della merce ordinata da parte dei grossisti. Ciononostante - conclude Parrini - la fiera resta un appuntamento irrinunciabile per il gioiello made in Italy perché è qui che le nostre imprese manifatturiere raccolgono gli ordinativi necessari alla programmazione della produzione della prima parte dell'anno".

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