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Caos Sei Toscana, Ghinelli preoccupato: "Soggetti pubblici in società, ma non escludo exit strategy”

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli mette alcuni punti fermi sulla vicenda Sei Toscana che sta riempiendo il dibattito nella Toscana del Sud. Mentre i soci pubblici e privati mostrano di non andare più d'accordo, mentre il Cda si trova...

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli mette alcuni punti fermi sulla vicenda Sei Toscana che sta riempiendo il dibattito nella Toscana del Sud.

Mentre i soci pubblici e privati mostrano di non andare più d'accordo, mentre il Cda si trova decapitato per le dimissioni alla vigilia dell'approvazione del bilancio in rosso del presidente Paolini, interviene anche Cooplat che annuncia di portare in tribunale l'amministratore delegato di Sei Toscana Mairaghi per le sue recenti dichiarazioni.

Il primo pensiero va ai lavoratori:

"C'è una grande confusione dentro la società che per adesso non ha portato a nessun disservizio, anzi ringrazio i lavoratori che nonostante la tensione che si vive hanno svolto correttamente il loro lavoro, posso garantire loro che saranno tutelati qualsiasi cosa accada - dichiara Ghinelli che poi racconta - Avevo incontrato Paolini pochi giorni prima e mi aveva manifestato un forte disagio, poi mi ha avvertito delle dimissioni il giorno stesso in cui le ha presentate."

E ancora: "Credo che per risolvere qualcosa si debba necessariamente passare attraverso un recupero di percentuale di maggioranza di parte pubblica e soprattutto di una governance che debba passare alla parte pubblica, il servizio è di alto valore ambientale, sociale ed economico, è evidente che l'interesse della parte privata è di massimizzare il profitto, ma i capisaldi secondo la legge regionale sono chiari, mi auspico che nel prossimo futuro ci siano soggetti pubblici di elevata caratura che siano in grado di entrare nel capitale sociale." Il pensiero è evidentemente rivolto ad una società come Estra, come aveva annunciato nei mesi scorsi.

E nell'imminente futuro cosa succederà? "Non vi nego che nonostante la risoluzione anticipata del contratto non sia conveniente perché non sappiamo che tipo di contesto penalmente rilevante avranno i soggetti coinvolti dal 2016, e per questo rischiamo di pagare dei danni, credo che dovremo prepararci ad una exit strategy da Sei Toscana e a una gestione transitoria anche di lungo periodo in attesa di una nuova gara, muovendoci nelle aree vaste, ma con la certezza che i nostri partner siano in grado di svolgere il servizio correttamente e avendo maggiore attenzione per la parte pubblica cosa che non è adesso."

Cosa accadrà il 29 giugno all'assemblea di Sei Toscana dove si dovrà approvare il bilancio adottato dal cda?

"Credo che la parte pubblica prenderà le distanze da questo bilancio, anche se l'unico soggetto pubblico che non sta in cda ma sta in assemblea che è Aisa spa ha sempre votato contro a differenza di altri soggetti pubblici, mi auguro di poter costruire un'asse con il sindaco di Siena e Grosseto."

E sul commissariamento?

"I commissari ci sono fino al 31 luglio, mi auguro che Cantone voglia cogliere lo stato di disagio e procedere con l'allungamento dell'incarico fino all'approvazione bilancio 2018, e quindi fino alla primavera - estate 2019."

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