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Cantarelli, venerdì l'udienza decisiva. Se non arriva l'assegnazione sarà fallimento

E' fissata per venerdì prossimo 4 maggio l'udienza decisiva per il destino della Cantarelli in amministrazione straordinaria. Qualcuno alla fine di questo lungo iter fatto di infiniti rinvii, di ricerca di nuovi acquirenti, di attesa per...

E' fissata per venerdì prossimo 4 maggio l'udienza decisiva per il destino della Cantarelli in amministrazione straordinaria.

Qualcuno alla fine di questo lungo iter fatto di infiniti rinvii, di ricerca di nuovi acquirenti, di attesa per eventuali rilanci, di rimpalli dal curatore al ministero e viceversa, dovrà prendere una decisione. Per questo quella del 4 maggio sarà un'udienza decisiva che come la ghigliottina di un noto programma tv lascerà intatto il montepremi oppure lo taglierà.

Le speranze di portare avanti questo storico marchio della moda uomo sono ridotte al lumicino, all'indomani della festa dei lavoratori non ci sono notizie circa procedure di assegnazione che siano andate avanti da parte del ministero.

Gli appigli sembrano finiti visto anche come si espresse nel mese di aprile la sezione fallimentare.

All'udienza del 12 aprile, il Mise aveva inviato una nota per fare il punto della situazione al giudice delegato della sezione fallimentare del tribunale di Arezzo Antonio Picardi. Non erano in corso delle vere e proprie trattative, ma il ministero era appena uscito da un ulteriore mini bando nel quale c'era stato il deposito della busta da parte di Bls, atto che richiedeva ulteriori approfondimenti, prima della decisione se assegnare Cantarelli e a chi tra la Men's Fashion di Pacenti e i Bulgari e la Bls di Salvadori e i thailandesi.

Il giudice aveva concluso concedendo ulteriori giorni, fino appunto al termine del 4 maggio, giorno nel quale questa fase amministrativa dovrà essere completata. Il Ministero dovrebbe quindi procedere all’assegnazione in questo ristretto arco di tempo, se lo riterrà opportuno, cioè se una delle due proposte fosse ritenuta congrua e applicabile. In caso contrario, visto che i termini previsti dalla legge per la procedura di vendita sono finiti, in camera di consiglio arriverà un quadro della situazione non positivo per il destino della Cantarelli.


Il giudice sottolineò in quella occasione, anche di fronte ai rappresentanti sindacali, che purtroppo la legge e la giurisprudenza non consentono termini più ampi perché la procedura di vendita è formalmente scaduta.




Intanto i lavoratori sono tutti a casa, alcuni in cassa integrazione altri in ferie forzate perché l'azienda è chiusa per mancanza di materie prime, se riaprirà lo sapremo il 4 maggio, se, anche in extremis, una relazione sull'assegnazione della Cantarelli arriverà da Roma, sul tavolo del giudice.
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