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Cantarelli: esercizio provvisorio ultima spiaggia. 250 lavoratori a confronto con i sindacati, le motivazioni del tribunale

La via da perseguire adesso è quella della richiesta di esercizio provvisorio. E' l'unica strada che può intrapresa è questa. Lo sanno bene i rappresentanti dei lavoratori che sono pronti ad andare fino in fondo per riuscire a raggiungere questo...

La via da perseguire adesso è quella della richiesta di esercizio provvisorio.

E' l'unica strada che può intrapresa è questa. Lo sanno bene i rappresentanti dei lavoratori che sono pronti ad andare fino in fondo per riuscire a raggiungere questo obiettivo.

All'indomani della dichiarazione di fallimento per la Cantarelli si apre un nuovo e sicuramente non semplice cammino. Un percorso che, questo pomeriggio, è stato illustrato a tutti i dipendenti da parte dei sindacalisti che, nei mesi passati, hanno seguito la vicenda.

"Purtroppo, al momento - spiega Guido Guiducci, della Cgil Arezzo - è difficile dare una visione precisa di quello che potranno rappresentare i prossimi mesi. Molto è da definire e molto dovrà essere delineato. Quello in cui tutti speriamo è l'ottenimento dell'esercizio provvisorio".

La dichiarazione di fallimento e la conseguente apertura del procedimento arrivano dopo quasi due anni di commissariamento straordinario.

Leonardo Romagnoli, il notaio di Firenze, avrebbe dovuto traghettare l'azienda dichiarata insolvente fino all'approdo presso una nuova proprietà, di fatto non è riuscito a trovare un compratore che rispondesse ai requisiti richiesti. E questo nonostante, nel tempo, si siano fatti avanti soggetti ed imprenditori (sia italiani che non).

Così 250 dipendenti, 250 famiglie dell'Aretino, si trovano oggi nella condizione di non occupare più la loro postazione di lavoro.

"Le preoccupazioni di queste persone - spiega ancora Guiducci - "banalmente" sono molto semplici. Riguardano tutte il proprio futuro. La paura è quella di non avere più un lavoro e non riuscire a inserirsi in un altro contesto occupazionale. Noi cercheremo, così come abbiamo sempre fatto anche negli scorsi mesi, di farci portavoce delle loro richieste tutelando gli interessi di ogni singolo dipendente. Il tribunale non ha chiuso tutte le porte, non ha decretato l’esercizio provvisorio perché dovranno verificarne le condizioni i due curatori, nonostante abbia già messo in evidenza la pesantezza del debito anche quello maturato durante l’amministrazione straordinaria. Ci stiamo lavorando anche in queste ore. Cercheremo di capire cosa succederà nei prossimi giorni ma, davvero, non è semplice".

Nell'ultimo decreto elaborato dal tribunale fallimentare di Arezzo e, attraverso il quale è stata avviata la procedura, sono stati indicati anche i due curatori. Si tratta degli avvocati Lucia Stefani di Arezzo e Salvatore Sanzo del foro di Milano (quest'ultimo già nominato commissario giudiziale nella procedura di concordato preventivo promossa dalla società).

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