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Cantarelli: ancora in attesa del bando di vendita. Cassa integrazione in scadenza a novembre

Due novembre 2016. Scadrà ad un soffio dalla fine dell'anno la cassa integrazione per 120 lavoratori e lavoratrici di Cantarelli. L'azienda aretina, marchio storico delle confezioni per uomo, dal 3 novembre scorso è stata dichiarata dal tribunale...

Due novembre 2016. Scadrà ad un soffio dalla fine dell'anno la cassa integrazione per 120 lavoratori e lavoratrici di Cantarelli. L'azienda aretina, marchio storico delle confezioni per uomo, dal 3 novembre scorso è stata dichiarata dal tribunale di Arezzo insolvente. Da allora, dopo l'arrivo del commissario straordinario Leonardo Romagnoli, l'impresa ha ridotto i ranghi ed ha intrapreso il proprio cammino verso la vendita.

Il nodo cruciale che resta da sciogliere è quello riguardante il bando per la cessione. Ancora dal ministero per lo sviluppo economico non sono arrivate direttive in merito e per tanto non possono essere avviate le procedure di vendita. Manca l'approvazione degli organi competenti. Martedì scorso, i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto un nuovo faccia a faccia con i rappresentanti dell'azienda in modo da fare il punto della situazione.

Tra le principali premure c'è ovviamente la tutela dei lavoratori. Circa 130/135 sono al lavoro in azienda. Altrettanti (120 appunto) sono invece in cassa integrazione e ad inizio novembre, se non verrà concessa una proroga, dovranno fare a meno degli ammortizzatori sociali.

Altro elemento di non secondario conto è quello che riguarda il bando di vendita e i suoi criteri. A quanto pare la volontà sarebbe quella di porre dei termini che mirino a selezionare soggetti di riguardo così da salvaguardare il nome e l'importanza di un marchio che ha fatto la storia del made in Italy. Ma in questo caso, al momento, restano da superare tutte le lungaggini e gli intoppi burocratici che stanno dilatando i tempi. L'azienda nei mesi passati è rimasta operativa e i riscontri sul mercato ci sono stati. Un elemento in più che, agli occhi di un futuro acquirente, rende tutto il pacchetto maggiormente interessante.

Massimo riserbo invece, su quelle che sono state le manifestazioni di interesse (informali) da parte di potenziali compratori. Le visite nello stabilimento di Terontola a quanto pare ci sarebbero state ma, per il momento non trapela niente sull'identità e sulle intenzioni dei soggetti che hanno camminato per i corridoi della sede aziendale.

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