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Cantarelli al Pitti con i curatori. Accordo sindacale e in massa verso il licenziamento collettivo

Ultimi atti in scena per il dramma delle Cantarelline e dei loro colleghi che non rientreranno dunque nello stabilimento di Terontola, se non forse per firmare la non opposizione al licenziamento collettivo, procedura attivata dai sindacati alla...

Ultimi atti in scena per il dramma delle Cantarelline e dei loro colleghi che non rientreranno dunque nello stabilimento di Terontola, se non forse per firmare la non opposizione al licenziamento collettivo, procedura attivata dai sindacati alla quel stanno pensando di aderire in massa. In queste ore si stanno preparando i documenti, intanto oggi i curatori fallimentari firmeranno l'accordo sindacale con le parti sociali, atto necessario per poter passare poi al vero e proprio licenziamento collettivo che di fatto sarà aperto da giovedì.

Una procedura che molti lavoratori della Cantarelli reputano conveniente stando al fatto che non ci sono al momento offerte valide da prendere in considerazione per la cessione dell'azienda e quindi restare sospesi in attesa di qualche buona nuova, senza maturare entrate economiche non conviene a nessuno, invece con l'uscita dall'azienda si attiva la Naspi, unico ammortizzatore sociale previsto in questi casi.

La Cantarelli nonostante il fallimento e la negazione dell'esercizio provvisorio, andrà, con i curatori, al Pitti. Lo stand, che era già stato pagato dal commissario Romagnoli, avrà in esposizione i capi dell'anno scorso, fermi in azienda da mesi.

Poi si attenderà la data del 4 giugno, quando curatori e sindacati saranno al Mise per parlare soprattutto della cassa integrazione per i lavoratori Cantarelli, per la quale non sono stati ancora fatti i decreti attuativi. Una lettera del ministero era arrivata al commissario Romagnoli due mesi fa, ma non era stata condivisa con i rappresentanti dei lavoratori che ne sono venuti a conoscenza solo nel momento in cui hanno incontrato i curatori fallimentari.

Lunedì 4 Guido Guiducci della Filcams Cgil ed altri sindacalisti saranno a Roma quindi per capire se i chiarimenti sono arrivati e quali sono i tempi per la firma della cassa integrazione. Si tratta di 5 mesi che i lavoratori hanno percepito grazie all'anticipo accordato dallo sportello anticrisi della Provincia di Arezzo, tramite accordi con le banche. La paura dei lavoratori è che debbano restituire le somme percepite, ma questa condizione non dovrebbe verificarsi.

E' stato uno dei temi affrontati nell'ultima assemblea sindacale:

/economia/cantarelli-lultima-tesa-assemblea-il-ruolo-del-commissario-la-cassa-integrazione-e-il-licenziamento-collettivo/

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