rotate-mobile
Economia

"Bilancio positivo", così Arezzo al Vinitaly. Pablito Rossi allo stand in versione produttore

L'ex calciatore è titolare dell'azienda Poggio Cennina di Bucine

Si avvia alla conclusione la cinquantatreesima edizione del Vinitaly di Verona e si respira positività nello stand collettivo realizzato da Camera di Commercio in collaborazione con l'Associazione Strada del Vino Terre di Arezzo.

Arezzo: missione Vinitaly. Sessanta aziende, la mappa

Sono state 11 le aziende aretine a Verona (al centro della foto l'ex campione di calcio Paolo Rossi, titolare dell'azienda Poggio Cennina di Bucine) nello stand in cui ha anche operato un “wine bar” curato in collaborazione con i sommelier Ais delegazione Arezzo, che ha presentato le etichette di altri 28 produttori vitivinicoli del territorio.

Le oltre 150 etichette presentate - spiega la nota della Camera di Commercio Arezzo-Siena - hanno ricevuto riscontri molto positivi da buyer ed esperti del settore e lo stand, esteticamente tra i più belli del padiglione che ospitava i vini toscani, è stato anche tra i più visitati, come ha potuto direttamente constatare una delegazione dell’Ente camerale guidata dal Segretario Generale Giuseppe Salvini presente nella giornata di ieri alla manifestazione. Il settore vitivinicolo aretino si conferma quindi come uno dei comparti produttivi più vivaci ed attivi del sistema economico locale in grado di conquistare, sopratutto in questi ultimi anni, ampi consensi ed interessanti spazi di mercato sia a livello nazionale che internazionale.

I dati a livello nazionale

Peraltro, a differenza di altri settori, il mercato interno del vino, secondo il report “Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor” ha evidenziato , nel 2018 , una crescita del 2,8 in termini di valore e con sostanziale stabilità di volume. In Italia quindi, a fronte di un export pari a 6 miliardi, si ha un consumo interno che raggiunge i 14,3 miliardi con 23 milioni di ettolitri venduti. Siamo quindi, per valore di consumi, il quarto mercato mondiale dopo gli Stati Uniti ( che hanno un consumo di vino per 35,5 miliardi), la Francia ( 21,6 miliardi), il Regno Unito ( 17, 1 miliardo). Subito dopo di noi si colloca la Germania che ha un consumo di 13, 8 miliardi.

L'enoturismo in Toscana

Ma il vino ha assunto un ruolo chiave anche sotto l’aspetto culturale e di valorizzazione dei territori di produzione. Sempre nella ricerca “Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor” sono contenuti dati interessanti sull’incidenza dell’enoturismo nella promozione dei territori. Oltre l’80 degli intervistati sarebbe interessato ad una escursione o vacanza da enoturista e tra le regioni italiane più gettonate per questo tipo di vacanza si colloca al primo posto proprio la Toscana, con il Senese e la zona del Chianti, con il 27% delle preferenze, seguita dal Piemonte con il 12% ( Langhe ed Asti) e dal Veneto con il 9% ( Valdobbiadene). Una classifica rovesciata rispetto a quella relativa ai volumi di vino venduti a dimostrazione comunque della maggiore rilevanza qualitativa e paesaggistica raggiunta dal nostro territorio regionale.

Un ruolo chiave - scrive la Camera di Commercio - a tutela delle produzioni vitivinicole di qualità spetta senz'altro agli Enti camerali della regione, ad iniziare da quello di Arezzo-Siena che hanno favorito lo sviluppo e la conoscenza dei prodotti agroalimentari certificati, con l'obiettivo di tutelare e proteggere il consumatore sulla garanzia di tracciabilità dei prodotti locali ad iniziare dal Vino. L'impegno a promuovere, con un approccio integrato, la qualità, l'innovazione e la produttività nella filiera agroalimentare costituisce infatti una delle principali direttrici d'intervento delle strategie pluriennali della Camera di Commercio che da oltre 45 anni opera a favore della certificazione dei vini a denominazione d'origine.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Bilancio positivo", così Arezzo al Vinitaly. Pablito Rossi allo stand in versione produttore

ArezzoNotizie è in caricamento