rotate-mobile
Economia

Bilancio di fine anno per la Cisl Arezzo: "Calo della cassa integrazione in tutta la provincia"

Pochi giorni è questo 2017 sarà archiviato. E, come ogni fine anno, sottolinea Marco Salvini segretario provinciale CISL Arezzo, come sindacato stiliamo un bilancio sulla situazione occupazionale nella nostra Provincia Partiamo dal settore edile...

Pochi giorni è questo 2017 sarà archiviato. E, come ogni fine anno, sottolinea Marco Salvini segretario provinciale CISL Arezzo, come sindacato stiliamo un bilancio sulla situazione occupazionale nella nostra Provincia

Partiamo dal settore edile. Gli ultimi dati forniti dalla Cassa edile della provincia di Arezzo ci dicono che, in questo anno, vi è stato un incremento della massa salari e delle ore lavorate che si attesta al 5% ciò nonostante il calo del numero dei dipendenti e delle imprese che si aggira al 3,5%.

In sostanza, c’è una ripresa, anche se le imprese pare ancora non credervi; di fatto, non rischiano nell’assumere nuova manodopera, e questo si ripercuote oltre che sull’occupazione anche sugli utenti che vedono mal rispettati i tempi di consegna dei lavori ordinati.

In termini generali, quindi, si conferma il calo drastico della cassa integrazione in tutte le sue forme. E, questa tendenza, sembra essere confermata oltre che in un settore chiave come quello delle costruzioni anche negli altri settori manifatturieri, dove le situazioni di crisi sono arrivate quasi tutte ad un punto di maturazione tale che, o esistono reali condizioni di ripresa o si passa alla definitiva cessazione dell’attività.

Per qualche grande vertenza quali la Cantarelli c’è stato un ulteriore rinvio della gestione commissariale fino al 14 marzo del 2018 in attesa di una vendita. Per aziende come A.B.B si sono raggiunti accordi che prevedono riduzione di personale, ma intenti di sviluppo per il futuro legati soprattutto alla ricerca nel campo dell’accumulazione ed immagazzinamento di energia.

Un consolidamento nel territorio, invece, per il gruppo Prada, che si esplica nello sviluppo e concentramento del polo logistico nell’area di Levanella per complessivi 36.000 mq., ma anche alla reinternalizzazione nel territorio nazionale e provinciale delle produzioni sport/wear una volta prevalentemente concentrato in Oriente.

Nel panorama provinciale, il settore, che vede maggiore impegno come prospettiva di sviluppo, è quello metalmeccanico dove, dopo un lungo periodo di crisi, il nostro territorio sembra investito in vari campi da positive prospettive di crescita che riguardano particolari imprese.

Anche se, al momento attuale, la ripresa non da segnali stabili sul fronte occupazionale: il 90% dei rapporti nuovi di lavoro dipendente sono a tempo determinato. Ciò non deve meravigliare poiché avendo il legislatore tolto la casualità nei contratti a termini li ha di fatto liberalizzati ed in attesa di fidarsi di una ripresa solida le ditte preferiscono assumere a termine anziché a tempo indeterminato.

La Provincia aretina esprime dati positivi, rispetto al panorama Toscana, anche nel settore agro/alimentare dove il segno + si presenta non solo in termini di fatturato, ma anche in termini occupazionali.

Tutti i dati sopraesposti fanno prevedere, per il futuro, un quadro più positivo e, quindi, una auspicabile ripresa della contrattazione e una maggiore e positiva partecipazione alle sorti delle imprese del territorio da parte dei lavoratori.

L’andamento delle iscrizioni nelle liste del collocamento della provincia nel raffronto fra Novembre 2017 (49.397) ed il Novembre 2016 (49.501) vede, per il secondo anno consecutivo, un leggero calo nelle iscrizioni dopo numerosi anni di crescita ulteriore segnale di una lieve ripresa nell’ambito provinciale, nonostante che il dato non sia omogeneo, in quanto il Valdarno aretino e la Valdichiana segnano invece un segnale opposto dovuto alle crisi di alcune aziende collocate in quei territori, Coop IVV e Castelnuovese, A.B.B., Cantarelli.

Comunque, quel che emerge è un calo importante della Cassa integrazione in tutto il territorio provinciale. La nostra provincia a vocazione soprattutto manifatturiera ha sofferto più di altri territori toscani gli effetti della crisi ma ora, in modo inversamente proporzionale, sembra cogliere gli effetti della ripresa a livello nazionale in modo più robusto di altre realtà.

AREA Iscritti collocamento Nov. 2016 Iscritti collocamento Nov. 2017

Valtiberina 3.702 3.619

Casentino 5.675 5.589

Valdichiana 7.293 7.303

Valdarno 12.405 12.549

Arezzo 20.426 20.337

Totale 49.501 49.397

Il dato degli iscritti al collocamento è un indice significativo, ma non corrisponde al tasso effettivo di disoccupazione dal quale risulta l’effettiva ricerca di lavoro da parte del soggetto interessato, e che per la nostra provincia è poco sotto l’8%.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bilancio di fine anno per la Cisl Arezzo: "Calo della cassa integrazione in tutta la provincia"

ArezzoNotizie è in caricamento