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Bekaert, tavolo al ministero. Fronte comune dei sindacati sulla cassa integrazione straordinaria

I sindacati prendono posizione dopo l'incontro di questa mattina sul futuro di Bekaert, che si è svolto a Roma presso il ministero dello sviluppo economico. Il segretario nazionale di Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha commentato così gli sviluppi...

I sindacati prendono posizione dopo l'incontro di questa mattina sul futuro di Bekaert, che si è svolto a Roma presso il ministero dello sviluppo economico. Il segretario nazionale di Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha commentato così gli sviluppi della trattativa per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Si è da poco conclusa la manifestazione dei lavoratori Bekaert sotto il ministero dello sviluppo economico in cui si è tenuto questa mattina il tavolo sulla multinazionale belga. Ci sono a rischio 318 lavoratori che senza il decreto di cassa integrazione per cessazione, promesso dal ministro Di Maio, saranno licenziati il 3 ottobre prossimo senza alcuna prospettiva. Durante l’incontro il governo si è impegnato a convocare le parti nelle prossime ore, non appena il decreto verrà emanato dal Consiglio dei Ministri. Nell’incontro abbiamo preteso comunque una convocazione prima del 3 ottobre, qualora il decreto non venisse emanato nei prossimi giorni. Mentre ai vertici aziendali abbiamo rivendicato la necessità che Bekaert si impegni a mettere a disposizione gli immobili, oggi di sua proprietà, gratuitamente o comunque con vantaggi economici sostanziosi per le aziende che presenteranno piani di reindustrializzazione dell’area. Un prezzo che la multinazionale deve pagare al territorio dopo l’annuncio improvviso della chiusura e delocalizzazione delle produzioni di Figline in Romania.

L’azienda si è resa disponibile al momento a dare incentivi per la ricollocazione dei lavoratori del sito. Insistiamo infatti che è altrettanto importante e indispensabile che venga messa a disposizione l’area industriale, in particolare per quelle aziende interessate alla reindustrializzazione. Abbiamo chiesto infatti a Bekaert di dare priorità alle attività già presenti nel sito interessate. L’azienda ha dato finalmente la disponibilità in questo senso per un’attività. Un’apertura importante che apre una prospettiva industriale che riguarda la produzione del Filo tubi e non a quella dell’attività Steell Cord. Abbiamo ottenuto inoltre la disponibilità a mantenere attivo e produttivo il sito sino al 31 dicembre prossimo.

Naturalmente tutto questo è vincolato dal decreto sulla cassa integrazione che dovrà essere predisposto nei prossimi giorni. L’obiettivo sindacale resta quello che nessun lavoratore rimanga in mezzo alla strada: ogni lavoratore deve avere una risposta positiva in termini di reddito e occupazione. L’accordo e la trattativa sono indispensabili per dare queste risposte che con forza rivendichiamo.

La segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, e il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, hanno invece rilasciato la seguente dichiarazione.

"Il Governo ha ribadito oggi che la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività sarà reinserita con l'emanazione di un decreto che a giorni verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo è un primo risultato costruito e raggiunto grazie alla lotta dei lavoratori della Bekaert che porterà un beneficio per tutti coloro che si trovano nella stessa condizione. Per la Fiom la cassa integrazione è condizione necessaria per far ripartire la trattativa, senza ammortizzatore non potrà esserci accordo. Il decreto darà anche il via al percorso di reindustrializzazione rispetto al quale aspettiamo ancora un'assunzione di responsabilità da parte di Pirelli perché riteniamo paradossale che Bekaert abbia acquisito lo stabilimento da un competitor ma non intenda vendere a un concorrente. Il Governo si è impegnato a riconvocare il tavolo prima del 3 ottobre, giorno in cui scade la procedura. Auspichiamo una convocazione tempestiva e in presenza del decreto".

La UILM, tramite il segretario responsabile di Arezzo e Firenze, Davide Materazzi, auspica di riprendere la discussione già la prossima settimana per approfondire i tempi e modi per la reindustrializzazione.

“Dobbiamo pretendere e costruire giorno dopo giorno il tempo e gli strumenti necessari alla concreta e stabile reindustrializzazie del sito. Affinché si possano salvaguardare i 318 posti di lavoro per gli attuali e futuri lavoratori è dunque necessario quanto prima concretizzare la cassa integrazione per cessazione per poi riprendere ed approfondire la discussione sulla reindustrializzazione”.

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