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Economia

Cresce il distretto dell'agroalimentare nella Toscana del sud. Un bando da 5 milioni di euro

La somma servirà a finanziare interventi per le imprese nelle province di Arezzo, Siena, Grosseto e Livorno

Il distretto rurale della Toscana del sud è divenuto pienamente operativo grazie all’approvazione da parte della Regione, lo scorso 20 marzo, del bando multi misura sui Progetti Integrati di Distretto (Pid) Agroalimentare. Uno strumento che mette a disposizione 5 milioni di euro per tutto il territorio regionale.

La somma servirà a finanziare interventi per le imprese nelle province di Arezzo, Siena, Grosseto e Livorno finalizzati ad incidere sulla crescita complessiva della filiera agroalimentare in termini di innovazione  e sviluppo qualitativo delle produzioni.

La Regione Toscana ha anche programmato due ulteriori opportunità di finanziamento: un secondo bando, in uscita nei prossimi giorni, con una dotazione anche in questo caso di 5 milioni di euro per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo industriale ed un fondo rotativo per la concessione di aiuti in forma di prestito  per investimenti in ambiti di tecnologie innovative e sviluppo dell’industria 4.0.

Per favorire e promuovere le opportunità che il bando già attivo e quelli che saranno presto operativi possono offrire alle aziende aretine della filiera agroalimentare la Camera di Commercio di Arezzo-Siena (che ha aderito, assieme ad altri enti, associazioni e soggetti privati al distretto della Toscana del Sud) ha promosso un incontro, assieme alla diirezione dell’agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana, con le  associazioni economiche di categoria aretine che ha avuto luogo lo scorso 15 aprile presso la sede dell’ente camerale.

Analoghi incontri si sono tenuti a Grosseto e Siena nei giorni scorsi, con l’obbiettivo, confermato anche nella riunione aretina, di sensibilizzare le aziende alle possibilità offerte dai bandi e dallo stesso distretto rurale che rappresenta una delle più importanti realtà agroalimentari nazionali, anche per il volume delle esportazioni e che possiede ancora molte potenzialità di crescita e di maggiore integrazione con le aziende di trasformazione operanti nel territorio.

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